Grazzanise, frode fiscale: sequestrati beni per oltre 2 milioni ad azienda di recupero metalli

di Redazione

La Guardia di Finanza di Capua ha eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni per l’importo complessivo di oltre 2 milioni di euro, a carico della “World Metalli srls Unipersonale”, operante nel settore del recupero e compravendita di rottami metallici, con sede legale a Grazzanise (Caserta), nonché il patrimonio del rappresentante legale, Gianluca Persice.

Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della Procura diretta da Maria Antonietta Troncone, che ha proposto la misura cautelare reale in esito alla verifica fiscale svolta dalle Fiamme gialle. Dalle indagini, si legge in una nota della Procura, è emerso che il titolare della ditta, “nelle dichiarazioni dei redditi relative agli anni 2015 e 2016, ha indicato elementi attivi inferiori a quelli effettivi per circa 3 milioni di euro, nonché costi fittizi per oltre 6 milioni dì euro, al fine di ridurre l’ammontare del reddito imponibile. Nell’anno 2017, invece, ha omesso di presentare la dichiarazione annuale evadendo le imposte per circa 900mila euro”.

“La società – continuano dalla Procura – era stata già destinataria di una proposta di sospensione dell’attività lavorativa alla competente Direzione Territoriale del Lavoro di Casetta, in quanto, nel corso dell’accesso dei finanzieri per l’avvio dell’attività ispettiva, era stata rilevata la presenza di cinque lavoratori completamente ‘a nero’, pari al totale della forza lavoro impiegata”. Considerato l’elevato valore indiziario degli elementi raccolti, la Guardia di Finanza veniva delegata ad effettuare mirati accertamenti patrimoniali finalizzati all’individuazione delle disponibilità finanziarie della società e dei beni mobili ed immobili intestati o riconducibili al suo amministratore, al fine di sequestrare il profitto della frode e inibire il consolidamento del vantaggio economico derivante dall’evasione. Il Tribunale, accogliendo la richiesta della Procura, ha quindi emesso il decreto di sequestro preventivo fino a concorrenza delle imposte sottratte alle casse dello Stato.

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