Aversa, Pasquale Giuliano: “Ecco perché il centrodestra è diviso in città”

di Nicola Rosselli

Aversa – E’ stato il primo e sinora unico politico aversano, democraticamente eletto, ad avere responsabilità di governo quale sottosegretario di Stato alla Giustizia. Eletto con suffragi tra i più alti d’Italia per quattro legislature, ha rappresentato per tre anni il governo italiano a Parigi presso l’Ocse, che raccoglie circa 50 Paesi più industrializzati del mondo, per la lotta contro la corruzione; ha presieduto il Consiglio di garanzia del Senato, una sorta di tribunale interno; è stato il vicepresidente dei servizi segreti proprio nel periodo dell’attacco alle Torri Gemelle, interfacciandosi con tutti i servizi segreti dei più importanti Paesi, ad iniziare dagli Usa; è stato vicepresidente della Commissione Affari CostituzionalI (relatore in commissione ed in aula della riforma del giudice unico, dai giuristi definita epocale, nda.) e vicepresidente della Commissione Difesa.

Stiamo parlando di un concittadino più che illustre, Pasquale Giuliano, che ha fatto istituire ad Aversa la Scuola di Polizia Penitenziaria ed il Tribunale di Napoli Nord, frutto di una sua proposta di legge che risale al 2001 e che per più di due lustri ha perseguito, da solo, combattendo contro tutti coloro, molti politici e addetti ai lavori aversani, che erano per motivi vari, ma facilmente intuibili, assolutamente contrari. A lui abbiamo rivolto alcune domande in vista delle elezioni amministrative del prossimo 26 maggio.

Ad Aversa si dice che lei è il “grande vecchio” del centrodestra, che la Lega locale pende dalle sue labbra. Lei cosa ne dice? “Alla provocazione rispondo con la stessa moneta. L’anagrafe, ahimè, non consente di mentire, anche se, con autoironia, preferisco definirmi diversamente giovane. ‘Grande’, forse lo sono perché sono un po’ più alto della statura media. Quanto alle labbra, dalle mie non può pendere nemmeno una pipa, visto che non fumo. Posso però dire, con filosofia spicciola, che l’età indica un’ineludibile stato di fatto e che l’unico modo per vivere a lungo è invecchiare. Ad Aversa, comunque, la Lega pende, se così vogliamo dire, dalle labbra di Carmen D’Angelo, la segretaria cittadina che con passione si è tuffata in questo oneroso impegno politico, ottenendo peraltro eccellenti risultati. Non solo, al programma comune della coalizione ha fornito spunti originali sulla sicurezza, sulla cultura, su una legalità democratica condivisa non solo nelle idee ma anche nei comportamenti, e, naturalmente, si è molto spesa sulla vivibilità, che è un tema sul quale è auspicabile un contributo serio ed efficace da parte di tutte le forze politiche”.

Quanto risponde al vero che il nome di Gianluca Golia è passato solo dopo il suo benestare e che lei si sta adoperando per una nuova formazione di centrodestra? “La verità, al di là degli inciuci, è che il nome di Gianluca Golia è stato indicato con convinzione ed in maniera unanime dal tavolo politico intorno al quale sedevano i rappresentanti delle quattro liste che lo stanno sostenendo. Forza Italia, che pure era presente, per logiche e giochi parapolitici ormai noti a tutti, ha preferito, da quel tavolo, allontanarsi ed approdare presso altra coalizione. Cosa che, al momento, ha mandato in fumo la speranza di ricompattare il centrodestra, finalità per la quale, in una rinnovata visione, mi sono speso e mi spenderò. Gianluca Golia si sta dimostrando una scelta quanto mai felice, perché, innanzitutto, è uomo di buon senso ed ha senso della misura: merce ormai rara. A parte i consiglieri comunali che lo sosterranno, ha alle spalle una squadra di alta professionalità e di collaudata esperienza che lo collaborerà al meglio per garantire un’amministrazione sana, efficace ed efficiente, capace di conservare la memoria del passato e progettare il futuro agendo nel presente”.

Cosa ne pensa dei candidati sindaci e consiglieri e qual è il suo pronostico in vista delle amministrative del 26 maggio? “Il giudizio è in parte positivo perché si propone alla città una consistente schiera di candidati giovani che peraltro potranno fruire di esperienze maturate da coloro che amministratori già sono stati. Più che fare il pronostico, posso esprimere la speranza, che per la verità mi auguro diventi certezza, che la coalizione formata da Forza Aversa, Noi Aversani, Aversa a Testa Alta e la Lega ne esca vincente”.

Perché il centrodestra aversano si è diviso? “Il centrodestra, in generale, soffre come tutte le coalizioni, la forte e perdurante crisi dei partiti ed in particolare lo stato senile e preagonico di una sua importante componente che per anni ha fatto da perno. Ciò ha determinato una miriade di movimenti civici che però rischiano di diventare momentanei e onnivori partitini personali avulsi da qualsiasi visione generale, e che spesso mettono insieme tutto e tutti, rendendo così, in molti casi, addirittura marginale e superflua l’opposizione. Quanto ad Aversa, in particolare, il centrodestra ha subito e subisce ancora inammissibili quanto discutibili ed esiziali eterodirezioni che, incuranti delle sorti della città, rispondono a logiche di gruppo interessate solo a creare cartelli elettorali, alleanze artefatte e di comodo, contrapposizioni organizzate non per offrire risposte ai problemi ma per lotte personali di potere. In questa confusa e per certi versi caotica situazione, è per di più ‘sparita’ la borghesia, ed anche quella illuminata ed operosa, rinnegando quella tradizione che la fece protagonista di Storia, si è rintanata rifuggendo qualsiasi sfida, dichiarandosi non disponibile a mettersi in gioco e non propensa ad assumersi responsabilità, anche se, con il suo antico ‘vizio’, mostra indifferenza benevola solo verso chi presume sarà il vincitore”.

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