Bancarotta e false fatture: arrestati i genitori di Renzi

di Redazione

I genitori dell’ex premier Matteo RenziTiziano Renzi e Laura Bovoli – sono stati sottoposti agli arresti domiciliari dalla Guardia di Finanza con l’accusa di  bancarotta fraudolenta e false fatturazioni. Ad anticiparlo, nella serata di lunedì, il Corriere della Sera in un articolo a firma Fiorenza Sarzanini.

Secondo gli inquirenti, i coniugi Renzi avrebbero provocato “dolosamente”, “omettendo sistematicamente di versare i contributi previdenziali e le imposte”, il fallimento di tre cooperative collegate alla società di famiglia, la “Eventi 6”, dopo averne svuotato le casse. In tal modo avrebbero ricavato svariati milioni di euro in maniera illecita. Le ipotesi di reato contestate riguardano, da un lato, l’emissione, tra il 2013 e il 2018, di fatture per operazioni inesistenti all’interno di una delle società e, dall’altro, un’ipotesi di bancarotta fraudolenta che sarebbe stata commessa per le due altre società cooperative tra il 2010 e il 2013.

Con loro è stato arrestato anche Gian Franco Massone, vicepresidente di una delle cooperative coinvolte, che sono: “Delivery”, “Europe service Srl” e “Marmodiv”. Sempre dal Corriere, si apprende che sarebbero indagate anche altre 4 persone, tra cui Roberto Bargilli, che divenne famoso nel 2012 per aver guidato il camper di Matteo Renzi durante le primarie 2012.

I magistrati titolari dell’indagine – condotta dal procuratore di Firenze, Giuseppe Creazzo, dall’aggiunto Luca Turco e dal pubblico ministero Christine Von Borries – hanno chiesto e ottenuto l’arresto dei coniugi Renzi per il timore di inquinamento delle prove ma anche per il pericolo di reiterazione del reato. Il giudice per le indagini preliminari, da quanto si apprende, ha ritenuto fondato il sospetto secondo cui le cooperative “non hanno alcuna vita sociale, ma vengono costituite soltanto come schermo per altri affari”.

In un lungo post su Facebook, Renzi ha così commentato: “Sono costretto ad annullare la presentazione del libro a Torino per una grave vicenda personale. Da circa un’ora mio padre e mia madre sono ai domiciliari. Ho molta fiducia nella giustizia italiana e penso che tutti i cittadini siano uguali davanti alla Legge. Dunque sono impaziente di assistere al processo. Perché chi ha letto le carte mi garantisce di non aver mai visto un provvedimento così assurdo e sproporzionato. Mai. Adesso chi crede nella giustizia aspetta le sentenze. Io credo nella giustizia italiana e lo dico oggi, con rispetto profondo, da servitore dello Stato”.

“Arriveranno le sentenze e vedremo se questi due cittadini settantenni, incensurati, sono davvero i pericolosi criminali che meritano – oggi, casualmente proprio oggi – questo provvedimento. Arriveranno le sentenze e misureremo la credibilità delle accuse. Arriveranno le sentenze e vedremo chi è colpevole e chi no. Da rappresentante delle Istituzioni difendo lo Stato di diritto e chiedo a tutti di credere nella giustizia. Da figlio sono dispiaciuto per aver costretto la mia famiglia e le persone che mi hanno messo al mondo a vivere questa umiliazione immeritata e ingiustificata”.

“Se io non avessi fatto politica, la mia famiglia non sarebbe stata sommersa dal fango. Se io non avessi cercato di cambiare questo paese i miei oggi sarebbero tranquillamente in pensione. Dunque, mi sento responsabile per il dolore dei miei genitori, dei miei fratelli, dei miei figli e dei miei nipoti. I dieci nipoti sanno però chi sono i loro nonni. Sanno che possono fidarsi di loro. E sanno che ciò che sta avvenendo è profondamente ingiusto. Ma voglio che sia chiaro a tutti che io non mollo di un solo centimetro. La politica non è un vezzo personale ma un dovere morale. Se qualcuno pensa che si possa utilizzare la strategia giudiziaria per eliminare un avversario dalla competizione politica sappia che sta sbagliando persona. Non ho mai avuto così tanta voglia come stasera di combattere per un Paese diverso e per una giustizia giusta”.

“Chi ha letto le carte dice che di questa storia si parlerà a lungo e che siamo davanti a una decisione assurda. Io non ho letto le carte, aspetto le sentenze. So però ciò che hanno fatto in questi anni alla mia famiglia. E mi basta per dire che non accetteremo nessun processo nelle piazze o sul web. I miei genitori si difenderanno in aula, come tutti i cittadini. Io continuerò a combattere per questo Paese, forte della mia onestà. Forte delle mie idee. Forte dell’affetto di tanta gente che sa perfettamente che cosa sta accadendo”.

Interpellato sulla vicenda, il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha commentato: “L’arresto dei genitori di Renzi? Niente da festeggiare”.

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