Aversa, il Comune adotta la “Carta dei Diritti della Bambina”

di Redazione

Aversa – Proseguendo una meritoria azione di sensibilizzazione per favorire una assunzione di responsabilità nei confronti della “bambina” in generale e non solo di quella oltraggiata, la Fidapa di Aversa, guidata dalla presidente Maria Lucia D’amore, ha aggiunto un altro anello alla preziosa collana delle sue iniziative associative.

Infatti, con deliberazione di Giunta municipale (numero 354 dell’8 ottobre scorso), il Comune di Aversa, su proposta del sindaco Errico De Cristofaro, ha adottato la “Nuova Carta dei Diritti della Bambina” cosi come richiesto proprio dalla Fidapa con la nota numero 898 del 6 ottobre. Approvata all’unanimità durante un meeting del “Business & Professional Woman International” dalle presidenti nazionali europee il 30 settembre 2016, la carta, che si compone di nove articoli, si propone di far sapere al maggior numero possibile di persone, enti ed istituzioni che ogni bambina ha il diritto di essere protetta e trattata con giustizia dalla famiglia, dalla scuola e dalla società.

Ogni bambina, intendendola in senso lato e non solo durante l’infanzia e l’adolescenza, asserisce la carta, deve essere tutelata da ogni forma di violenza fisica e psicologica che ne comprometta l’equilibrio psicofisico, specialmente dalla famiglia, dalla scuola e dai servizi sanitari, onde poter affrontare i cambiamenti fisici ed emotivi tipici del periodo di formazione e di consolidamento della personalità individuale. Inoltre, affermano le “fidapine” redattrici del documento, la bambina ha il diritto di essere trattata con i pieni diritti della persona, dalla legge e dagli organismi sociali, in modo da poter beneficiare di una giusta condivisione di tutte le risorse sociali e poter accedere in presenza di disabilità alle forme di sostegno previste specificamente.

Auspicando che la bambina possa apparire nelle statistiche ufficiali in dati disaggregati per genere e per età, la carta si augura che ognuna possa ricevere quella idonea istruzione in materia di economia e di politica che le consenta di crescere come cittadina consapevole. L’articolo 9 infine afferma che la bambina non deve essere bersaglio né strumento di pubblicità per “l’apologia di tabacco, alcool, sostanze nocive in genere e di ogni altra campagna lesiva della sua dignità”.  “Sarà importante che di questo prezioso documento – dichiara la presidente D’Amore – si favorirà la diffusione e la conoscenza nelle scuole, tra i giovani e nelle associazioni perché diventi patrimonio della comunità locale”.

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