Trentola Ducenta, Consiglio a rischio scioglimento? Il sindaco Sagliocco: “Siamo tranquilli”

di Livia Fattore

Annullata la seduta del Consiglio comunale di Trentola Ducenta del 3 agosto scorso, con la quale erano state approvate, tra le altre delibere, le linee programmatiche della nuova amministrazione guidata da Andrea Sagliocco e, circostanza importante, gli equilibri di bilancio. Una delibera, quest’ultima, che, se non adottata nei termini temporali previsti, potrebbe portare allo scioglimento del civico consesso. Una circostanza che, però, secondo il sindaco e l’avvocato del comune, non sembrerebbe assolutamente da tenere in conto. A decidere sarà la prima sezione del Tribunale amministrativo regionale della Campania: Salvatore Veneziano, presidente; Maurizio Santise, primo referendario; Domenico De Falco, primo referendario, magistrato estensore della sentenza.

La vicenda nasce dal ricorso proposto dalla consigliera comunale di opposizione Agnese Maria Cangiano che ha impugnato le delibere adottate in quella seduta consiliare: approvazione verbale seduta precedente; approvazione linee programmatiche; variazione di assestamento generale – Bilancio 2018; salvaguardia degli equilibri di bilancio esercizio finanziario 2018; modifiche e integrazioni allo Statuto comunale. La ricorrente ha premesso di essere venuta a conoscenza in via informale della convocazione della seduta del 3 agosto scorso e di avervi preso parte, dichiarando in quella sede di non aver ricevuto alcuna formale comunicazione relativa alla convocazione del Consiglio e, di conseguenza, di non avere potuto visionare gli atti relativi ai punti dell’ordine del giorno e chiedendo quindi un rinvio della seduta. Il segretario comunale rilevava, invece, che la notifica della convocazione doveva ritenersi valida, in quanto era stata sottoscritta dal padre della ricorrente e che i documenti erano rimasti a disposizione di tutti i consiglieri presso la sede comunale con la possibilità di ciascuno di prenderne visione. Avverso le delibere adottate, la consigliera Cangiano ha proposto il ricorso che, poi, l’ha vista, almeno in questo primo grado, vittoriosa. In particolare, i giudici amministrativi partenopei hanno statuito che la notifica della convocazione eseguita con consegna al padre della ricorrente non fosse valida in quanto quest’ultimo aveva altro domicilio. Né è valso a sanare la mancata notifica la presenza della consigliera alla seduta in questione in quanto la stessa ha dichiarato di essere venuta a conoscenza della convocazione per caso e di non essere stata in grado di esaminare gli atti che sarebbe, poi, stati discussi.

“Non siamo affatto allarmati per questa sentenza che, comunque, valuteremo insieme al nostro legale se appellare o meno”, ha dichiarato il sindaco Andrea Sagliocco, per poi continuare: “A questo punto bisognerà, almeno secondo noi, attendere che il Prefetto di Caserta ci invii diffida per adempiere assegnandoci un termine”. Sulla stessa scia il legale dell’amministrazione trentolese, che sottolinea: “La premessa d’obbligo è che dobbiamo decidere se appellare o meno la sentenza in questione e se chiedere, eventualmente, una sospensione degli effetti della stessa”. “Non credo – ha concluso l’avvocato – possano esserci estremi per lo scioglimento del Consiglio comunale come alcuni paventano. A mio avviso, l’amministrazione può riconvocare il Consiglio con lo stesso ordine del giorno”.

Soddisfazione per il risultato ottenuto dai banchi dell’opposizione con il capogruppo Michele Apicella che ha commentato: “Questo epilogo è la conseguenza dell’arroganza e dell’inadeguatezza dimostrata sin dal primo consiglio comunale. La problematica è seria visto che all’ordine del giorno c’erano argomenti delicati. Abbiamo cercato di far comprendere in quella sede sia io che Cangiano i fatti, ma quest’ultima è stata derisa sia in consiglio comunale che dopo e questo non è un comportamento edificante”.

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