Casapesenna, i bunker del boss Zagaria: arrestato Francesco Nobis

di Redazione

Nel pomeriggio di ieri, a Casapesenna, gli agenti della Squadra mobile di Caserta hanno tratto in arresto Francesco Nobis, 54 anni, colpito da un ordine di carcerazione, emesso il 30 ottobre scorso, dalla Procura della Corte di Appello di Napoli, per l’espiazione della pena residua di 6 mesi e 15 giorni di reclusione, in quanto condannato per i delitti di favoreggiamento personale e procurata inosservanza di pena, aggravati dalla finalità mafiosa.

Nobis fu tratto in arresto in data 21 settembre 2015, insieme a Filippo Capaldo, 41 anni, nipote del boss Michele Zagaria, Carmine Domenico Nocera, 50 anni, e Gesualda Zagaria, 52 anni, sorella del boss Zagaria. Alias “Ciccio ‘o nir”, Francesco Nobis, operaio edile, secondo le convergenti dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia aveva realizzato alcuni dei bunker dove aveva trovato rifugio il boss Zagaria durante la sua lunghissima latitanza. Gli indagati erano ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, favoreggiamento personale, intestazione fittizia di beni e ricettazione, tutti aggravati dalle finalità mafiose. Le ordinanze cautelari riguardavano alcune vicende relative agli esiti delle investigazioni condotte nei confronti del segmento mafioso degli Zagaria e, in particolare, dell’architetto Carmine Domenico Nocera, di Filippo Capaldo, dell’imprenditore edile Francesco Nobis e di Gesualda Zagaria.

Le attività di indagine, basate su attività di intercettazione, sui servizi di osservazione e sulle dichiarazioni dei collaboratori di Giustizia, permettevano di accertare come Nocera aveva incontrato, più volte e durante la sua latitanza, Zagaria, fornendo un costante apporto al clan e predisponendo il contratto di locazione delle abitazioni occupate dal latitante, ma formalmente locate al suo vivandiere Generoso Restina. Inoltre, su preciso incarico di Carmine Zagaria, fratello di Michele, lo stesso professionista curava la fittizia intestazione di un’abitazione sita a Casapesenna, occupandosi anche dell’istruttoria finalizzata al rilascio di un’autorizzazione a costruire, e della realizzazione, nello stesso immobile e ad opera di Francesc Nobis, di un bunker successivamente lì rinvenuto.

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