Casse comunali usate come “bancomat” e truffa su migranti: arrestato il sindaco di Palizzi

di Redazione

Arturo Walter Scerbo, 56 anni, sindaco di Palizzi (Reggio Calabria), è stato sottoposto agli arresti domiciliari nell’ambito di un’inchiesta sui soldi dell’Ente di cui si sarebbe appropriato per fini personali. Insieme a lui coinvolti il consigliere di maggioranza Antonino Proietto, anch’egli ai domiciliari, mentre un altro consigliere di maggioranza è irreperibile. 21, complessivamente, le persone indagate. A Scerbo e ai due consiglieri vengono contestati anche i reati di concussione, abuso d’ufficio, peculato, induzione indebita a dare o promettere utilità, falsità ideologica e tentata truffa ai danni dello Stato.

Secondo gli inquirenti, i tre amministratori pubblici, con la complicità di altri indagati, fra i quali consiglieri dimissionari e dipendenti del Comune, avrebbero ripetutamente attinto alle casse dell’Ente emettendo mandati di pagamento per rimborsi di spese gonfiati a proprio favore, per liquidare a terzi prestazioni mai eseguite oppure per prestazioni diverse da quelle per cui i fondi erano stanziati. Il danno procurato all’amministrazione comunale si aggirerebbe intorno ai 340mila euro.

Dall’indagine è emerso che oltre 83mila euro sarebbero stati i fondi europei sottratti ed originariamente destinati a supporto del progetto ‘Life Caretta’. Il progetto, che vedeva il Comune di Palizzi come capofila, era stato attivato a seguito della costituzione del centro ‘Tartanet’ a Brancaleone, attivo nel soccorso e nel recupero delle tartarughe marine ferite in tutto il litorale ionico, nello stretto di Messina e nelle Isole Eolie. In realtà, la somma, secondo quanto riferiscono i carabinieri, sarebbe stata quasi del tutto sottratta illecitamente. Una parte residuale dello stesso finanziamento, inoltre, sarebbe stata distratta per il pagamento di manifestazioni o eventi organizzati dal Comune di Palizzi ma del tutto estranei al progetto ‘Life Caretta’, come il ‘Palizzi International Film Festival’.

Nell’inchiesta spuntano anche gravi illeciti nella gestione dell’emergenza migranti. Dal marzo 2016, infatti, il Comune aveva allestito un “ostello della gioventù” nella frazione montana di Pietrapennata ospitando 100 extracomunitari sbarcati in Italia nei porti di Pozzallo e Reggio Calabria. Due mesi più tardi, lo stesso sindaco si era vantato, durante la trasmissione “Porta a porta”, circa operato della propria amministrazione. In collegamento su Raiuno con la trasmissione di Bruno Vespa, infatti, Walter Scerbo aveva annunciato il progetto di avviare una serie di iniziative a favore degli immigrati per favorirne l’integrazione. Progetto che non è mai partito. Anzi, secondo i carabinieri, altro non era che “uno strumento mediante il quale realizzare illeciti interessi personali”. Il Comune di Palizzi ha prima formalizzato un incarico a favore di una cooperativa che non ha mai svolto alcuna mansione e poi ha impiegato abusivamente in quel centro personale mai contrattualizzato e mai retribuito.

Risultato: la richiesta di un rimborso spese di 105mila euro alla prefettura di Reggio Calabria per prestazioni a nero o addirittura mai eseguite. Per far quadrare i conti e, quindi, avere più rimborsi, venivano gonfiate le fatture mentre il numero di pasti per gli immigrati non dipendeva dagli ospiti dell’ostello. Piuttosto era deciso a tavolino così come senza alcuna trasparenza il servizio veniva affidato direttamente ed arbitrariamente al “Ristorante Pizzeria Panificio Proietto”, di cui è proprietario proprio il consigliere di maggioranza Antonino Proietto.

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