Carinaro, Dell’Aprovitola a casa. Barbato: “Ecco le ragioni delle nostre dimissioni”

di Antonio Taglialatela

Tutto confermato. Dopo la sottoscrizione di un documento congiunto, ieri sera, dinanzi al notaio Di Caprio di Caserta, i sette consiglieri del Comune di Carinaro hanno protocollato in mattinata le proprie dimissioni dalla carica, sancendo la fine prematura dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Annamaria Dell’Aprovitola, rimasta ormai senza numeri per proseguire il mandato in scadenza il prossimo anno. Ed è proprio fino al prossimo anno che la cittadina alle porte di Aversa sarà amministrata, a questo punto, da un commissario inviato dalla Prefettura. A lasciare l’Assise, i quattro consiglieri dell’opposizione – Giuseppe BarbatoAlfonso TurcoAssunta Madonia ed Emiliano Petrarca – e i tre della maggioranza Maria Grazia De ChiaraAlfonso Bracciano e Lello Sardo.

“Abbiamo compiuto un atto dovuto, nel rispetto di tutti i carinaresi, quello cioè delle dimissioni che hanno portato allo scioglimento anticipato del Consiglio”, dichiara il capogruppo dell’opposizione Giuseppe Barbato, che spiega le ragioni della decisione adottata da lui e dagli altri sei colleghi consiglieri: “Per quanto concerne noi della minoranza, le ragioni sono da imputare ai continui soprusi, al non coinvolgimento delle decisioni importanti della vita amministrativa della macchina comunale, quali il bilancio partecipato, le varie investiture ad organi sovrastanti e poi la litigiosità che emergeva nelle adunanze dei consigli comunali allorquando l’ex sindaco si scagliava contro noi e ultimamente contro tutti. L’arroganza e la prepotenza non sempre ripagano ma su tutto deve sempre prevalere in chi occupa una carica istituzionale il rispetto per le persone, per il ruolo che esse ricoprono e per quello che rappresentano”.

“Per quanto concerne la maggioranza – spiega ancora Barbato – si sta sapendo in queste ore che una delle cause della diaspora sia stata la nomina a presidente del Collegio dei revisori richiesta dal sindaco e dal consigliere regionale del Pd Stefano Graziano di Domenico D’Agostino, professionista di Carinaro, al Consorzio Idrico. Poi la conduzione poco democratica dei problemi che riguardavano le varie decisioni con i capiarea poiché, a dire degli esponenti della maggioranza, sarebbe stata la sindaca in prima persona ad avere il contatto diretto con l’Ufficio tecnico comunale per indirizzare i lavori, esautorando di fatto tutti gli altri componenti della maggioranza. Un’altra vicenda che è emersa è quella del ritiro del concorso come responsabile dell’area tecnica che avrebbe fatto litigare, e non poco, sempre il sindaco e cinque degli otto consiglieri di maggioranza, sfociando in una ‘rissa’ nel gabinetto del primo cittadino. Come pure la prossima la gara di affidamento della gestione del campo sportivo comunale, in scadenza da settembre scorso, che pure avrebbe, sempre a detta di alcuni di loro, creato dei dissidi. E questi sono i fatti che si conoscono. Poi sicuramente ci saranno altre motivazioni che fino ad ora a noi non è dato sapere, ma che certamente emergeranno in questi giorni”.

“Fatto sta – continua Barbato – che dietro alle dimissioni dei tre esponenti della maggioranza è da considerare che: si è dimesso il presidente del Consiglio comunale, si è dimessa la capogruppo di maggioranza nonché la prima eletta nella loro lista e membro della direzione del Pd di Carinaro e poi un assessore nonché capogruppo di un’altra componente resosi indipendente dalla stessa maggioranza; tutti con l’unico obiettivo, quello cioè di portare alla fine anticipata dell’amministrazione Dell’Aprovitola”. “Voglio rassicurare i carinaresi – sottolinea Barbato – che il nostro è stato un gesto di piena responsabilità, un’azione che abbiamo fatto per non permettere altri scompigli ma voglio evidenziari ulteriori mortificazioni dei nostri giovani, mancata considerazione dei nostri professionisti ma soprattutto per il non rispetto di noi carinaresi. Abbiamo salvaguardato come opposizione sempre gli interessi dell’Ente e non quelli velleitari di altri. Come capogruppo di ‘Uniti per Cambiare’ che alle scorse elezioni ha raccolto, col sottoscritto candidato a sindaco, il 49,25 dei votanti, mancando per un soffio la nostra elezione, desidero tranquillizzare che siamo e saremo sempre al servizio della nostra comunità e vi preannuncio che nei prossimi giorni organizzeremo delle pubbliche assemblee per sviscerare l’accaduto”.

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