Serra di marijuana tra i pomodorini: sequestro da 6 tonnellate nel Ragusano

di Redazione

Una serra con 15mila piante di cannabis, nascosta tra le coltivazioni di pomodorino tipico di Vittoria (Ragusa), è stata scoperta dalla polizia, grazie anche all’utilizzo di un drone. La squadra mobile di Ragusa e il commissariato di Vittoria hanno sequestrato complessivamente 6mila chilogrammi di droga, per un valore stimato in diversi milioni di euro, e arrestato il coltivatore.

Gli arbusti di cannabis di diverse dimensioni sono stati estirpati anche con l’utilizzo di una ruspa e trasportati nella questura di Ragusa, in attesa di essere distrutti, grazie all’utilizzo di due tir. La piantagione di cannabis sativa era stata realizzata in serra su un’area di oltre 3.500 metri quadrati. Sono in corso analisi sulla droga sequestrata per accertare la qualità ed il principio attivo al fine di poterne stimare l’esatto valore commerciale. Le indagini sono state coordinate dalla Procura di Ragusa.

Le indagini erano state avviate dopo la segnalazione alla polizia che da alcune piantagioni proveniva un forte odore di marijuana. Per identificare la zona della coltivazione gli investigatori hanno utilizzato un drone. Dopo aver individuato l’area, i poliziotti si sono appostati. L’arrestato, un 53enne, aveva coltivato, lungo tutto il perimetro, pomodorini doc ragusani e fave, piante che raggiungo diversi metri d’altezza per “nascondere” quello che c’era all’interno. Prima di eseguire il sequestro i poliziotti hanno atteso l’arrivo del coltivatore: il 53enne è stato arrestato mentre irrigava le piante. L’uomo ha ammesso le proprie responsabilità, ma senza fornire alcun dettaglio sui probabili complici.

“La lotta al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti continua su ogni fronte, – ha commentato il capo della squadra mobile di Ragusa, il vice questore aggiunto Antonino Ciavola – E’ fondamentale colpire ogni anello della catena, dallo spacciatore di piazza, alle organizzazioni criminali dedite al narcotraffico, dal corriere con ingenti quantità, al coltivatore diretto di marijuana, il tutto con un unico obiettivo, preservare la salute dei più giovani ed assicurare alla giustizia i criminali”.

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