Spaccio di cocaina, sgominata banda di albanesi nel Ragusano

di Redazione

I poliziotti della squadra mobile di Ragusa e del commissariato di Vittoria hanno tratto in arresto, nell’ambito dell’operazione “Casuzze”, i tre albanesi Ismet Totraku, Dashnor Tosku ed Elis Rustam per il reato di traffico di cocaina. Altri due loro connazionali sono ricercati attualmente all’estero. Il provvedimento è stato emesso dal gip del tribunale ibleo su richiesta del sostituto procuratore Santo Fornasier.

Dalle indagini è emerso che nei mesi invernali del 2016 alcuni cittadini segnalavano la presenza presso la frazione balneare di “Casuzze” (da qui il nome dell’operazione) di un gruppo di albanesi che andavano in giro con macchine di grossa cilindrata asserendo di lavorare nelle serre. Questa ostentazione di ricchezza è costata cara agli albanesi in quanto non appena ricevute le segnalazioni, la squadra mobile, insieme agli uomini del commissariato di Vittoria, ha dato avvio ad un’articolata indagine.

Dapprima gli investigatori, in borghese, hanno verificato la presenza dei soggetti segnalati, individuando degli albanesi che dimoravano a Casuzze, frazione balneare di Santa Croce Camerina. Successivamente i soggetti sono stati pedinati fino a quando non veniva notato uno scambio di un involucro con un cittadino italiano che, fermato poco dopo, veniva trovato in possesso di una dose di cocaina.

E’ stato accertato che gli indagati avevano costituito un gruppo di sei persone tutte di origini albanesi, ad eccezione di un cittadino italiano. Già in primavera il gruppo entrava in fibrillazione poiché gli affari iniziavano a decollare, ma tra le intercettazioni più significative, vi è stata quella che registrava il loro entusiasmo per l’estate alle porte “tra un mese la zona si riempirà di persone, quindi ci sarà il boom e si lavorerà bene”.
Numerosi gli acquirenti identificati mentre acquistavano cocaina in un’officina meccanica di Marina di Ragusa, così come quelli che aspettavano la droga nei locali della movida o ancora nelle vie di accesso alle spiagge di Casuzze. Tra gli acquirenti anche alcuni spacciatori di Scicli che poi rivendevano la droga in quella zona, ma per questi reati sono già stati arrestai in passato.

L’indagine consentiva di acquisire una consistente mole di risultanze indiziarie che, da gennaio e fino al mese di agosto 2016, hanno visto protagonisti il gruppo di albanesi. Importante il flusso di cocaina gestito in provincia dagli immigrati albanesi che durante le intercettazioni parlavano in codice. Come attività di copertura gli indagati lavoravano e tuttora lavorano nelle serre di Santa Croce Camerina, pertanto la cocaina per loro era “pomodoro”. Per gli investigatori sentire parlare di “pomodori da tagliare” o di “casse da vendere a 5mila euro” era segno evidente che stessero parlando di droga. Uno degli albanesi aveva dimorato per anni in Inghilterra ed aveva collegamenti con la Germania, tanto che uno dei carichi proveniva proprio da un connazionale lì residente.

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