“L’Italia che amiamo”: concerto-dibattito con Povia e Magdi Cristiano Allam

di Redazione

“E spiegami perché se non la pensi come me io rispetto te ma se non la penso come te tu non rispetti me. La tua democrazia vuol dire comandare le persone…”. Sono versi della canzone di Giuseppe Povia, “Io non sono democratico”, che hanno accompagnato, insieme ad altri successi del cantautore-blogger originario di Pozzuoli, il concerto-dibattito “L’Italia che amiamo”, tenutosi il 28 gennaio al Sun’s Royal Park di Cervino, nel Casertano.

Per la prima volta Povia ha affiancato Magdi Cristiano Allam in un evento pubblico. Il giornalista, politico e scrittore egiziano, naturalizzato italiano, ha presentato il suo nuovo libro “Il Corano senza veli”: una guida alla lettura del Corano destinata a tutti per conoscere correttamente e in modo semplice i suoi contenuti. “Scoprirete che Allah non è il Dio unico dell’ebraismo e del cristianesimo, ma uno dei 360 idoli del Pantheon politeista arabo. – si legge nella sinossi – Prenderete atto che l’islam legittima l’uccisione dei non musulmani, degli apostati, adulteri e omosessuali, ma anche la dissimulazione praticata dai ‘musulmani moderati’, perseguendo il comune obiettivo di sottomettere all’islam l’intera umanità per conquistare il Paradiso delle vergini perpetue”.

L’evento è stato organizzato e moderato dal giovane economista e cantautore Alfonso Crisci (in arte “Kris J Alf”). “All’amico Povia mi unisce il grande amore nei confronti dell’Italia, che mi spinge a difenderne i valori”, ha esordito Allam, spiegando: “Siamo entrambi preoccupati per la sorte degli italiani, che stanno diventando un popolo sempre più povero. Siamo entrambi contrari alla strategia imposta dalla grande finanza speculativa globalizzata che spalanca incondizionatamente e illimitatamente le frontiere ad Africa, Asia e Medio Oriente. Condividiamo il sogno della rinascita dell’Italia per tornare ad essere pienamente noi stessi dentro casa nostra”.

Sulla sua conversione al cristianesimo, avvenuta dieci anni fa, Allam si è espresso così: “Per cinquantasei anni sono stato il musulmano che più di altri si è prodigato in Italia affinché potesse esserci un Islam moderato, ma non ci sono riuscito. Devo la mia conversione al cattolicesimo a Benedetto XVI, che mi ha battezzato nella notte della Veglia Pasquale, il 22 marzo 2008 e al quale sono particolarmente legato”.

IN ALTO IL VIDEO CON INTERVISTE (servizio di Teresa Lanna, riprese di Franco Spinelli)

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