Castel Volturno, prostituzione e riti vodoo: arrestati tre nigeriani

di Redazione

Nella prima mattinata l Polizia di Stato di Caserta ha dato esecuzione a un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione distrettuale antimafia, a carico di tre nigeriani, due donne e un uomo (Joy Kingsley, 48 anni, libera; Seth Seare Asare, 32, ed Edith Osazuwa, 38), ritenuti responsabili di riduzione o mantenimento in schiavitù, pluriaggravato in concorso, commesso in danno di una minore di anni diciotto, di origini nigeriane, e altre due ragazze straniere, dal novembre 2016 all’agosto 2017.

Le indagini, sviluppate dalla Squadra Mobile casertana, hanno permesso di accertare che una delle indagate, dopo che le giovani erano giunte in Italia dalla Nigeria ed erano state condotte nella sua abitazione a Castel Volturno, ha tenuto la vittima minorenne in uno stato di soggezione continuativa, determinata anche dalla previa sottoposizione della stessa a un rito voodoo, per poi costringerla, insieme alle altre due giovani vittime, ad esercitare la prostituzione, sfruttandone i proventi. Per tali fini, la madame non ha esitato ad adottare condotte minacciose, dirette anche alla famiglia della minore, e violente, sfociate, in una occasione, nel quasi soffocamento della ragazza.

L’uomo, compagno della madame, si è dimostrato connivente in tutto con l’aguzzina, al punto da dividere con lei i proventi dello sfruttamento. L’altra donna fermata, dal canto suo, aveva il compito di controllare le vittime sul luogo dove esercitavano il meretricio, riferendo alla madame sul comportamento delle ragazze nell’esercizio della prostituzione e sfruttandone anche lei l’attività. Le indagini sono scaturite dalla denuncia della vittima che, scappata da Castel Volturno e raggiunto il nord Italia, ha trovato il coraggio di raccontare tutto ai poliziotti.

Per competenza, gli atti sono stati trasmessi alla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, che ne ha delegato lo sviluppo alla Squadra Mobile di Caserta. Da ciò, grazie a numerosi sopralluoghi, pedinamenti e raffronto delle relative evidenze con le acquisizioni documentali e tecniche realizzate, gli investigatori sono riusciti ad accertare le responsabilità di tutti gli individui coinvolti, così determinando l’emissione del provvedimento restrittivo. Gli arrestati, che al momento dimoravano in posti diversi, tra le province di Caserta e Napoli, sono stati tutti individuati e catturati.

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