Aversa, ridimensionamento Tribunale Napoli Nord. Giuliano: “La sinistra ci riprova…”

di Livia Fattore

E’ in atto il tentativo di modificare la geografia giudiziaria del Tribunale di Napoli Nord, che ha sede ad Aversa, staccando quattro popolosi comuni (Afragola, Arzano, Casoria e Casavatore) dal suo circondario per accorparli a quello di Napoli. Nei giorni scorsi, innanzi alla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, sono stati sentiti su questa ipotesi, contenuta nella proposta di legge dell’onorevole Andrea Maestri del Pd, i vertici dei Tribunali Napoli Nord e Napoli, insieme ai presidenti dei rispettivi ordini degli avvocati. Sul possibile smembramento del circondario di Napoli Nord ha espresso la sua ferma contrarietà il senatore Pasquale Giuliano, già sottosegretario alla Giustizia, che, dopo una lunga e aspra battaglia, durata molti anni e condotta “in solitario”, riuscì agli inizi del 2013 a “portare” il tribunale ad Aversa.

“Ci risiamo. – commenta Giuliano – Già al momento della scelta di Aversa come sede del tribunale, vi fu il tentativo, contro il quale mi opposi con fermezza, definendolo una sorta di ‘Auschwitz giudiziaria’, di scorporare dal circondario di Napoli Nord i comuni di Casal di Principe, Frignano, Casapesenna e Trentola per assegnarli a Santa Maria Capua Vetere. Ora ci riprovano per altri quattro comuni con una proposta di legge del piddino Maestri, che, ‘preoccupato’ per un territorio che dimostra di non conoscere assolutamente, nella sua (poco convinta) sommaria relazione, si rifà, tra l’altro, a motivazioni dovute forse a suggerimenti strumentalmente ‘contrabbandatigli’. Basti pensare che Maestri sostiene che una delle principali esigenze dello scorporo dei 4 comuni è ‘la (loro) considerevole distanza dal tribunale di Napoli Nord…oltre 30 chilometri’ (sic) e la mancanza di collegamenti! Ma possibile che il deputato di quello che fu il ‘sistema tosco-emiliano’ non abbia consultato nemmeno Internet, una cartina geografica o un orario ferroviario e si sia fidato di ‘soffiate’ interessate?

Perché parla di suggerimenti?

Perché la matrice è sempre la stessa ed è di agevole lettura. Non dimentichiamo che l’istituzione del tribunale ad Aversa fu fortemente avversata dalla sinistra ed anche da ordini professionali e da alcuni ben individuati settori della magistratura, preoccupati della perdita di potere su rilevanti aree territoriali. Ricordo che la senatrice Capacchione, piddina, con caparbietà e determinazione degne di miglior causa avversò il tribunale aversano in maniera ‘feroce’, arrivando persino ad ipotizzare che la sua istituzione sarebbe diventato ‘un regalo’ alla criminalità organizzata! Sono addebiti, questi, che ho esplicitato in tutte le sedi ed anche nei confronti diretti che ho avuto con coloro – politici, magistrati ed avvocati – che hanno combattuto la battaglia contro il tribunale aversano. La conferma di questo ulteriore tentativo di marca ‘politica’ per miniaturizzare il nostro tribunale arriva proprio dalla proposta di legge a firma del piddino Maestri e di altri esponenti della sinistra, tutti estranei al nostro territorio; una proposta, però, dietro alla quale si intravedono ben altre firme ‘territoriali’ e ben individuati suggeritori, provenienti, manco a dirlo, anche dai comuni che avrebbero sollecitato lo scorporo e che, naturalmente, sono tutti a guida Pd. 

Ma, secondo Lei, si arriverà alla modifica del circondario?

Non credo proprio. Anzi lo escludo. Qualcuno ha smosso le acque per certificare la sua esistenza in vita (politica). La legislatura volge al termine e ormai non ci sono più i tempi tecnici. Occorre però che a livello politico vi sia sino all’ultimo una presenza costante che vigili e contrasti un eventuale colpo di mano; presenza che sinora è stata del tutto clamorosamente ed ingiustificatamente assente.  Per amore della verità va comunque detto che effettivamente il Tribunale di Aversa ‘soffre’, e non poco. La scandalosa carenza di personale amministrativo, il ruolo magistratuale ancora non coperto del tutto e le scarse risorse finanziarie non permettono di esprimere la sua rilevante potenzialità, malgrado il costante impegno e l’alta professionalità della presidente Garzo e del procuratore Greco.

Quali, allora, i rimedi e le prospettive? 

Occorre intervenire con urgenza, con un impegno corale e leale tra territorio, istituzioni e politica. Bisogna con credibile autorevolezza reagire, ‘battere i pugni sul tavolo’ e pretendere con forza che un tribunale come quello di Aversa, tra i primi d’Italia, ‘accolto’ a braccia aperte e con forti speranze da tutta la città, possa, in un bacino tra i più difficili del Paese, garantire un efficiente ed efficace servizio giustizia. E soprattutto, anche per ragioni di ‘pace sociale’, occorre evitare che ormai dopo più di quattro anni dalla sua istituzione un importante ufficio giudiziario come il nostro possa diventare strumento ed oggetto di rivalse o rivendiche poco nobili. 

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