Aversa e “The Queen”: desecretata audizione De Cristofaro in Commissione Antimafia. Bossa (Mdp): “Azzeccagarbugli”

di Nicola Rosselli

Aversa – “Certo, lei consegni le carte, ma noi abbiamo bene inteso come purtroppo non abbia potuto evadere le nostre domande. Grazie”. Sono queste le parole conclusive, pronunziate dal presidente del Terzo Comitato della Commissione parlamentare antimafia (quello che si occupa di infiltrazioni mafiose in istituzioni territoriali ed enti locali), Mario Michele Giarrusso, del Movimento 5 Stelle, in occasione dell’audizione del sindaco di Aversa Enrico De Cristofaro.  Audizione il cui contenuto è stato desecretato nel pomeriggio di ieri e fa trasparire un muro contro muro, con il primo cittadino normanno che afferma di non aver deciso lui, ma la giunta in piena autonomia, la non costituzione del comune di Aversa quale parte lesa nei primi due processi stralcio dell’inchiesta ‘The Queen’ e i commissari che arrivano, come Luisa Bossa (Mdp), a ricordare Manzoni e definirlo ‘Azzeccagarbugli’.

L’altro componente della Commissione, il senatore Francesco Mirabelli, del Pd, che aveva chiesto l’audizione di De Cristofaro, ha battuto sulla circostanza di non aver fatto dibattere della costituzione parte civile del Comune di Aversa in Consiglio comunale. In questo caso il sindaco si contraddice. Prima afferma che non era competenza del Consiglio, parla di pregiudiziali approvate per poi affermare: “Assolutamente si può dibattere in Consiglio Comunale”. Cosa che di fatto non è mai avvenuta.

Ai commissari, insomma, De Cristofaro ha ribadito la sua verità, quella ventilata sin dal primo momento: la giunta ha deciso di non far costituire il Comune in giudizio perché “la Casa dello Studente è stata concessa dal 2010 in comodato d’uso trentennale all’Adisu, e lo è tuttora, per cui il Comune non possiede l’immobile e non sarebbe dunque parte offesa, condizione preliminare per potersi costituire parte civile”. Ed è in questo caso che la senatrice Bossa ha parlato di ‘Azzeccagarbugli’.

De Cristofaro, però, ha ricordato come il pm Michele Giordano, impegnato nei due processi stralcio già in corso, abbia dichiarato che il comune di Aversa non è parte lesa. Anche se bisogna evidenziare che in questi due processi non ci sarebbe la vicenda della casa dello studente che tocca Aversa. Affermazioni che hanno provocato le reazioni di Mirabelli e Giarrusso. Per il primo “in un territorio come quello di Aversa dove è forte la presenza della camorra, la costituzione di parte civile da parte del Comune serve proprio per testimoniare una volontà di contrasto alla criminalità organizzata e alla presenza della criminalità organizzata in quei comuni”. “Mi scusi, sindaco – è intervenuto Giarrusso – io una vicenda del genere, anche da avvocato, non la ricordo, che un ente come il comune richieda ai giudici se è parte lesa o meno: l’ente è rappresentante dei cittadini di quel territorio, quindi si costituisce parte civile anche in processi a più ampio raggio, che non direttamente riguardano l’ente comune, ma riguardano il territorio e i cittadini che vi abitano. Noi qua abbiamo invece un procedimento inverso, cioè il Comune sta cercando di non costituirsi, mentre è al contrario che funziona. Il Comune si costituisce, poi sarà il magistrato a dire se siete rappresentanti di quegli interessi o meno, e in genere con le amministrazioni ammette sempre le costituzioni di parte civile”.

Discussione dura anche sulla competenza a decidere se costituirsi o meno. I commissari hanno evidenziato che, secondo il Testo unico degli enti locali, “la decisione sulla costituzione di parte civile spetti al sindaco o al vicesindaco, e non alla giunta”. “Ammetto – ha risposto il primo cittadino – una mia deficienza per quanto riguarda la costituzione, se sia del sindaco o del vicesindaco. – ha risposto De Cristofaro – Noi, leggendo le carte, avevamo inteso che la costituzione fosse di competenza della Giunta”.

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