Napoli, Severgnini e i nuovi media: “Fb e Google si pappano i 4/5 dei ricavi”

di Redazione

Napoli – “Cambia tutto e va bene così. Una visita guidata nel labirinto dei media”. Questo il titolo della lectio magistralis che Beppe Severgnini, per il ciclo di eventi “Oltre le due culture”, ha tenuto l’11 ottobre nella sala Conferenze del Rettorato dell’Ateneo Vanvitelli, in via Costantinopoli.

Il direttore di “Sette” del Corriere della Sera, e columnist del New York Times, ha scritto spesso di Napoli, scatenando molte polemiche. “Indignazione per un articolo – ha chiarito in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno – che era una dichiarazione d’amore e come in tutti gli amori non ci sono solo i fiorellini. Se i dati sono quelli, mi spiace da morire, ma lo scrivo. Ho la sensazione che in tempi di social spesso ci si fermi solo al titolo”.

Sul tema del convegno, ai nostri microfoni Severgnini ha ritenuto un “labirinto”, quello dei media, perché sta cambiando tutto nel settore. “Da dieci anni, da quando c’è la banda larga sui telefonini e sono arrivati i social, le copie dei quotidiani cartacei sono dimezzate: l’unico quotidiano italiano che vende 200mila copie è il Corriere della Sera, pochissime rispetto a prima. Inoltre, le copie digitali non funzionano come in America, i ricavi da internet non sono come quelli di Facebook o di Google che si ‘pappano’ i quattro-quinti dei ricavi. Come si esce da questo ‘labirinto’? Nessuno ha la risposta”.

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