Napoli, Teatro Sanità: spettacoli “fatti a mano” per la nuova stagione

di Redazione

Napoli – “Handmade”, ossia “Fatto a mano”. Questo il titolo scelto per la quinta stagione del Nuovo Teatro Sanità (Nts), con 19 spettacoli in cartellone, appena presentati dal direttore artistico Mario Gelardi. “Iniziamo questa nuova avventura – dichiara – con la consapevolezza che essere un teatro non è solo una questione di leggi e regolamenti, ma soprattutto crediamo sia la capacità di creare comunità, unione, connessione con il tessuto sociale della città e con gli spettatori che da anni seguono il nostro lavoro”.

Da qui, “Handmade”, un titolo ad hoc dai diversi significati che descrivono l’essenza e gli obiettivi di questo teatro, realizzato senza alcun finanziamento pubblico nella chiesa dell’Immacolata e San Vincenzo della piazza omonima, che tende a stabilire un filo diretto col pubblico, “un rapporto come cucito su misura”. “L’espressione “Handmade” – prosegue Gelardi – fa riferimento anche alla mano che il Nuovo Teatro Sanità ha ricevuto da tutte quelle realtà che in questi anni hanno collaborato con noi, a cominciare da quella ricevuta dal pubblico, che è stato il principale sostenitore del progetto”.

Ricomincia dunque una nuova stagione, un punto e accapo che segue il solco tracciato dagli scorsi anni, quello che riconferma le collaborazione con altre realtà. Quest’anno, infatti, si prevedono relazioni con diverse istituzioni culturali: come il Goethe Institut di Napoli, con cui lo staff dell’Nts realizzerà il progetto europeo “Cities on the Eedge”.

In programma anche rapporti con registi teatrali del calibro di Rosario Sparno e Luciano Saltarelli, che hanno realizzato due nuove produzioni, “Smiley” e “Il ritorno del Mammasantissima”. Ancora, si riconfermano le attività congiunte con la Fondazione Alessandro Pavesi (che ha consentito di dar vita al progetto di formazione sui mestieri del teatro, bottega teatrAle), con Optima Italia (partner storico del Nuovo Teatro Sanità) e, naturalmente, con la Fondazione San Gennaro.

“Per questa quinta stagione – riprende Gelardi – il teatro si fa in cinque per poter ampliare il proprio punto di vista: abbiamo voluto una stagione con meno titoli rispetto al passato, ma più aperta e in divenire.

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