Aversa, un solo medico per tutto il Pronto Soccorso: l’emergenza non si placa

di Nicola Rosselli

«Ieri mattina, il primario ha effettuato il turno come seconda unità e in più ha fatto anche la notte. Stamattina, di turno c’è un solo medico per tutto il pronto soccorso. I medici della notte hanno chiamato in direzione per avvisare del disagio, ma nulla è stato fatto». Turni massacranti, anche di 24 e 36 ore continuative per i sanitari del pronto soccorso dell’ospedale ‘San Giuseppe Moscati’ di Aversa, con inevitabili riflessi sulla qualità dei servizi erogati ad una platea vastissima che copre il circondario di Napoli Nord e l’Agro Aversano. Una situazione che sembra non essere più sotto il controllo dei vertici sanitari provinciali, nonostante le promesse e le dichiarazioni di questi ultimi giorni.

Giorni frenetici come sottolinea il vicesegretario nazionale della Fials, Salvatore Stabile. «Stiamo avendo riunioni continue sull’argomento sia a livello aversano che di direzione generale dell’Asl. La situazione è delicata e rischia di coinvolgere tutto il Moscati. C’è un avviso pubblico per medici in itinere e si sta cercando di prenderli anche dalla graduatoria degli specialisti ambulatoriali. È anche vero che la responsabile del reparto ha concesso ferie nello stesso giorno a tre medici e questo bisogna dirlo».

Fatto sta che le attese si fanno sempre più estenuanti soprattutto per quanto riguarda i pazienti accettati con codice verde, quelli ritenuti non urgenti. Eppure, esattamente un anno fa, vi era stata l’illusione che tutto sarebbe stato risolto con la nuova sede del pronto soccorso che pure vanta attrezzature all’avanguardia. Una situazione che fa preoccupare in molti sino a predire una possibile chiusura di quello che è il secondo pronto soccorso per prestazioni erogate a livello regionale. Prima del Moscati, infatti, c’è solo l’omologo reparto del Cardarelli di Napoli, il nosocomio più importante del Mezzogiorno. Ormai, il non riuscire a coprire i turni del sanitari è una situazione di normalità che non può essere più sopportata né, tanto meno, tamponata.

Eppure, a seguito delle continue segnalazioni sia interne che da parte dei media, qualche giorno fa il manager della sanità casertana, Mario De Blasio, aveva preannunziato che, «dopo aver assegnato al servizio tutti gli infermieri di cui aveva bisogno ed aver dato il via all’iter per l’assunzione, tramite concorso, di medici specificatamente per il pronto soccorso, attivando contemporaneamente un avviso pubblico, nelle more dell’espletamento del concorso, ottenendo il via libera del presidente della Regione Campania, De Luca, che ci ha assicurato la massima disponibilità per la soluzione del problema di organico» aveva predisposto affinché venissero assegnati per l’immediatezza quattro medici della specialistica ambulatoriale al pronto soccorso del Moscati.

Medici che avrebbero dovuto essere in servizio presso il nosocomio normanno, a sentire De Blasio, già da qualche giorno grazie al trasferimento di quattro medici, con due dei sanitari trasferiti dalla sede in cui attualmente operano e altri due presi dalla graduatoria di riferimento.

Per De Blasio problema risolto considerato che la responsabile del pronto soccorso aversano aveva chiesto due medici per poter garantire il servizio. Lo stesso manager evidenziava un ostacolo oggettivo: «La carenza di personale non è ascrivibile alla direzione dell’Asl perché è legata sia al blocco dei concorsi, sia alle scelte dei medici che non hanno un vincolo di tempo per prestare servizio nella sede di assegnazione concorsuale, così possono trasferirsi altrove quando vogliono e sono tanti quelli che hanno lasciato il Moscati, dove il lavoro non manca».

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