Caos Torino, non ci sono indagati. Sui social la foto del bimbo protetto dalla folla

di Redazione

“Non ci sono né indagati né ipotesi di reato”. Dopo gli annunci di “procurato allarme”, la Procura di Torino fa marcia indietro, come spiega il capo Armando Spataro in merito all’indagine sui fatti di piazza San Carlo a Torino, quando si è scatenato il panico tra la folla che stava assistendo alla partita di Champions, e il fuggi fuggi che ha provocato 1.500 feriti. “Prima di tutto è necessario ricostruire la dinamica precisa dei fatti”, ha affermato.

Intanto, sui social è apparsa la foto di un uomo fa che da scudo a un bambino: non si sa se il piccolo sia ferito oppure sia semplicemente protetto dall’adulto. La foto, nella sua drammaticità, sta facendo il giro dei social. Il bilancio della calca è di 1.527 feriti, 3 in codice rosso.

E in lieve miglioramento il bimbo cinese rimasto ferito. Il piccolo è ricoverato in rianimazione alle Molinette e oggi i sanitari proveranno a svegliarlo dal coma farmacologico. Restano invece stabili ma gravi le condizioni delle due donne ricoverate in rianimazione alle Molinette.

Ed è polemica sulle bottiglie di vetro introdotte nella piazza, quelle bottiglie sulle quali, nella fuga, decine di persone sono inciampate e sono cadute, ferendosi. Il Comune di Torino si difende: non è responsabilità nostra, e il questore Angelo Sanna replica: “Ordinanza antivetro? E’ stata dichiarata anticostituzionale”. E aggiunge: “Abbiamo fatto molto di più di quanto fatto in precedenza, compreso in occasione della precedente partita di Champions League con il Barcellona. Ora stiamo rielaborando tutta la situazione, in particolare per comprendere i motivi di questa tragedia, che definisco così per l’alto numero dei feriti. Seguiamo da vicino la situazione dei più gravi”. Anche Sanna ha detto che, sul fronte delle indagini, “al momento la priorità è capire quello che è successo, perché è successo e trovare gli eventuali responsabili”.

Ancora sul problema bottiglie, il Comune ha precisato in una nota “che il soggetto organizzatore” della serata in piazza per la Champions, Turismo Torino, “ha operato con le medesime modalità messe in atto nel 2015 in occasione della finale proiettata il 6 giugno”. Anche in quel caso “la Città, con propria delibera, aveva incaricato Turismo Torino quale soggetto organizzatore e non era stato approvato alcun provvedimento di ulteriore limitazione nella vendita di vetro e metallo, oltre a ciò che è previsto dall’art. 8 bis del Regolamento di Polizia urbana”.

“Per ciò che concerne la presenza di venditori abusivi – spiega il sindaco Chiara Appendino – sono in corso le verifiche da parte dell’amministrazione per individuare le eventuali responsabilità.

Sul fronte delle indagini, esistono dei video, realizzati in presa diretta da alcuni giornalisti, che mostrano un giovane comportarsi in modo anomalo: è fermo in mezzo al fuggi fuggi, a torso nudo, con uno zainetto nero in spalla e le braccia allargate come in croce, mentre la gente gli fa il vuoto attorno.

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