Aversa, Centro per l’Impiego: attese lunghe un’intera giornata, se tutto va bene…

di Antonio Arduino

Aversa – “Cattiva organizzazione, pochissimo personale e talvolta poco preparato a servirci”, “già dalle 6 e 30 c’è tanta gente che attende fuori”, “gli orari di attività dell’ufficio ‘dovrebbero’ essere tali da permettere di soddisfare le richieste di tutti noi utenti, ma così non è così”.

Queste alcune delle disfunzioni che sarebbero presenti al Centro per l’Impiego di via Pommella segnalate da un lettore che, in una mail indirizzata a Pupia, racconta cosa gli sarebbe accaduto martedì 28 marzo quando vi si è recato per fare il rinnovo della scheda anagrafica. Tra l’altro nella mail sottolinea che “alle ore 15.45 di quella data, su circa 60 utenti che dovevano essere serviti, erano appena al numero 6 sulla lista, e alle ore 17 l’ufficio chiude, e molti, tra cui io, dovemmo ritornare a casa senza poter mai essere serviti”.

Prima di contattarci il lettore ha provato a portare la sua protesta alla direzione provinciale del Centro per l’impiego. “Successivamente quella data – scrive in proposito – ho chiamato il centro per l’impiego di Caserta, quello sito in via Santa Chiara 42 (Complesso Regency) e avendo segnalato la cosa all’accoglienza, mi è stato detto dal funzionario dell’accoglienza (il portiere) di spiegare la situazione al ‘dirigente del settore’ (che risponde al numero 0823.21.02.28 – tasto 7) e una volta messomi in contatto con questo ‘dirigente del settore’, ed avendo lamentato quello che sto lamentando a voi, se n’è letteralmente lavato le mani, rimbalzandomi nuovamente al portiere/usciere dell’accoglienza utenti, che a sua volta, meravigliandosi dell’accaduto, non sapeva più come aiutarmi”.

Un racconto documentato da un video (pubblicato in alto) lasciato nella nostra cassetta postale da un anonimo utente che dimostrerebbe la realtà raccontata da Marino.

IL COMMENTO DELLA RESPONSABILE DEL CENTRO – Per fare chiarezza abbiamo girato la protesta alla responsabile del Centro per l’impiego di Aversa, Marisa Schiano. “Le problematiche ci sono – dice – e nessuno le nega. L’affluenza c’è, basti pensare che il centro serve 12 comuni ed ha un numero di iscritti superiore ai centomila. La carenza di personale c’è, come c’è in tutte le amministrazioni pubbliche essendo stato bloccato il ricambio del personale, così c’è chi va in pensione ma non c’è chi viene assunto per rimpiazzarlo. Qualche problema tecnico c’è ma risolvibile: mi riferisco al telefono che non funziona come dovrebbe, tant’è che abbiamo avuto la visita di un tecnico per verificare il guasto e rimediare. Ma il centro funziona e dè risposta a tantissime esigenze: dall’utenza dall’anagrafica che va aggiornata continuamente, al rilascio delle certificazioni necessarie per l’esenzione dal ticket, per l’accesso a contribuzioni dedicate ai disoccupati, a molti bandi emessi dai comuni, al servizio ricollocami, al progetto garanzia giovani e tante alte cose che richiedono l’impiego di personale e ad oggi ne avremmo bisogno, in particolare addetti alla ricezione e quattro o cinque assistenti amministrativi. Ma quello del personale è un problema generale del pubblico impiego”.

“Circa il foglio su cui segnarsi per una sorta di regolamentazione dell’accesso ai servizi ricordo – conclude la responsabile del centro – che è una iniziativa autonoma dei cittadini. Per noi se il foglio non esistesse sarebbe la stessa cosa perché serviamo tutti gli utenti che sono ancora all’interno della sala d’aspetto dopo l’orario di chiusura della porta d’accesso, anche a costo di restare oltre l’orario di lavoro. Nessuno torna a casa senza avere ottenuto risposta, fino ad oggi non è mai accaduto”.

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