Ancona, crollo viadotto su A14: ipotesi “errore umano”

di Redazione

Ancona – Ci sarebbe un errore umano dietro il crollo del ponte 167 sull’A14, all’altezza di Camerano (Ancona), che giovedì ha causato la morte di due persone. Ne è convinta la pm di Ancona, Irene Bilotta, che indaga per omicidio colposo plurimo. Nel mirino della Procura c’è soprattutto il calcestruzzo che reggeva i pilastri della struttura. “Autostrade per l’Italia”, da parte sua, parla di un “incidente non prevedibile” e di “materiali in ottime condizioni”. Intanto, il ministro Graziano Delrio ha inviato una squadra di ispettori.

LA TRAGEDIA – Il crollo di è verificato sulla A14 all’altezza di Camerano (Ancona), tra Loreto e Ancona Sud, causando la morte di due persone. Le due vittime, marito e moglie sessantenni, Emidio Diomede e Antonella Viviani, vivevano a Spinetoli (Ascoli Piceno) e viaggiavano a bordo di una Nissan Qashqai, travolta dal crollo del ponte, lungo il quale erano in corso lavori di manutenzione. Nel cedimento del cavalcavia sono rimasti feriti tre operai romeni della Delabech, una delle ditte che eseguiva i lavori.

I LAVORI – Nel cantiere lavoravano almeno due ditte, “ma ce ne sono anche altre che stiamo cercando di individuare”. Lo hanno detto il procuratore di Ancona Elisabetta Melotti e il pm titolare dell’inchiesta, Bilotta. Oltre alla Delabech srl di Roma, che stava lavorando in subappalto per conto della Pavimental, società controllata di Autostrade, c’era anche il Gruppo Nori srl di Castelnuovo di Porto (Roma). Diversi anche gli operai al lavoro, almeno due squadre. I tre operai feriti sono precipitati da un’altezza di circa sei-sette metri: il più anziano, di 56 anni, si è fratturato un polso e ricorda tutto quanto è accaduto, un altro invece apparentemente non avrebbe riportato fratture, ma non ricorda gli attimi dell’incidente. Il terzo ha riportato lesioni lievi tanto che è stato trasportato all’ospedale di Osimo, dove è stato medicato e tenuto in osservazione.

LE CAUSE DEL CROLLO – Due le ipotesi al vaglio della Procura di Ancona. Nel primo caso, il troncone potrebbe essersi inclinato durante il sollevamento proprio a causa dei martinetti. A causare il crollo potrebbe però essere stato anche il cedimento del pilone che faceva da perno. Il pm Bilotta affiderà una consulenza a un professore universitario per far luce sulla dinamica. E’ stata inoltre disposta l’autopsia sui due coniugi rimasti uccisi.

Autostrade: “Intervento di routine” – Autostrade per l’Italia assicura tuttavia la “piena sicurezza dei cavalcavia” della propria rete. Gli inquirenti però si chiedono perché quel tratto non è stato chiuso al traffico giovedì mattina, durante i lavori. Una fonte dell’azienda ha replicato che si trattava di un “intervento di routine” e che la chiusura al traffico si verifica soltanto quando si sostituisce un ponte vecchio, di solito durante la notte. Autostrade per l’Italia “ha chiesto con estrema urgenza alle aziende che hanno progettato ed eseguito i lavori sul cavalcavia crollato in A14 una relazione dettagliata su quanto accaduto, per accertare eventuali errori umani e valutare possibili azioni a tutela”. Il cantiere, dice una nota della società, “era stato avviato il 7 febbraio e si sarebbe dovuto concludere, per quanto riguarda le attività sulle pile finalizzate all’innalzamento del cavalcavia, il 31 marzo”.

“Crollata la trave portante” – “Dalla prima analisi, c’è stata una collisione fra il veicolo e la trave portante del cavalcavia: evidentemente la trave è crollata. Gli operai lavoravano non sul cavalcavia ma alla base, sono rimasti feriti probabilmente nell’atto di evitare il crollo”. E’ quanto dichiara Alessio Cesareo, comandante della polizia stradale delle Marche. Dopo quasi una giornata di chiusura, l’autostrada è stata riaperta venerdì mattina in entrambe le direzioni.

“Il cedimento ha interessato i sostegni” – “E’ andata in crisi la struttura dell’insieme dei sostegni provvisori del ponte”, ha affermato l’ingegnere Giovanni Scotto Lavina, responsabile del procedimento presso Autostrade per l’Italia. “Stiamo facendo gli accertamenti del caso – ha aggiunto -. Il ponte è andato in crisi per i motivi che dovremo appunto accertare. La struttura di sostegno provvisorio è rimasta integra, questo ci teniamo a dirlo. Non è andata in crisi la struttura di calcestruzzo che sosteneva le travi fino all’inizio delle operazioni di sollevamento del cavalcavia. E’ andata in crisi la struttura dell’insieme dei sostegni provvisori”.

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