Ritrovata in Marocco la tela del Guercino rubata a Modena. Quella ad Aversa è protetta?

di Antonio Arduino

Aversa – Ritrovata a Casablanca, in Marocco, la “Madonna con i santi Giovanni Evangelista e Gregorio Traumaturgo” (nella foto). La tela, di grandi dimensioni, dipinta dal Guercino, dal valore stimato di 6 milioni di euro, era stata rubata tra il 10 e il 14 agosto del 2014 a Modena dove era esposta su un altare della chiesa di San Vincenzo che veniva aperta al pubblico solo per la celebrazione delle ore 11.

La notizia, diffusa dalle autorità di polizia che ne hanno effettuato il ritrovamento, pone l’obbligo di chiedere se sia stato opportuno suonare la “grancassa” per ufficializzare, guarda caso proprio oggi, in grande stile, l’attribuzione al Guercino di una tela rappresentante la “Madona Asunta” presente da sempre, e parliamo di decenni, in un altare laterale della chiesta di San Francesco (leggi qui).

Una tela di grandi dimensioni attribuita ad autore ignoto fino alla “scoperta” fatta da Massimo Pulini, esperto di livello internazionale in fatto di pittura del seicento, docente di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna, pittore e storico dell’arte, tra i più autorevoli studiosi in ambito nazionale e internazionale, consulente della più importante collezione privata di pittura del seicento europeo, qual è la raccolta Luigi Koelliker di Milano, che dopo un lungo lavoro di ricerca ha potuto attribuire con certezza l’opera al Guercino.

Considerando che la tela dello stesso autore presente a Modena era stata rubata malgrado la chiesa fosse chiusa grazie alla mancata attivazione del sistema di allarme di cui era dotata, viene logico chiedere se l’Amministrazione comunale di Aversa, che ha promosso la presentazione ufficiale della tela, abbia provveduto a dotare di un sistema di allarme, collegato alle forze di polizia, almeno l’altare in cui il dipinto è esposto.

Se così non fosse, non sarebbe stato meglio farlo prima di organizzare una presentazione ufficiale che nulla aggiunge a quanto già riportato dalla stampa nei giorni immediatamente successivi alla “scoperta” di Pulini?

Se a Modena, dove la criminalità non è certo pari a quella presente nel Casertano, c’è stato chi ha pensato e realizzato il furto di un Guercino probabilmente non è prudente richiamare l’attenzione dei malintenzionati su un dipinto di così alto valore senza prima aver provveduto alla sicurezza dell’opera.

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