Senatrice Filippine arrestata per narcotraffico. Potrebbe essere manovra di Duterte

di Stefania Arpaia

E’ stata arrestata per narcotraffico la senatrice della Repubblica delle Filippine Leila De Lima.

La 57enne, dopo una notte trascorsa nel suo ufficio in senato ha deciso di consegnarsi ai funzionari incaricati del suo arresto. L’accusa è quella di aver commesso reati di narcotraffico quando era ministro della Giustizia tra il 2010 e il 2015.

La donna, nota come attivista per i diritti umani e oppositrice al presidente Rodrigo Duterte, era stata rimossa dalla commissione parlamentare che indagava sugli abusi del presidente dopo che la stessa aveva denunciato apertamente le azioni di potere commesse da Duterte, complice di una campagna di morte che ha già causato 7 mila vittime. “Sarei felice di far uccidere tre milioni di tossicodipendenti proprio come Hitler fece con gli ebrei”, aveva dichiarato l’uomo.

De Lima è accusata di violazione della legge anticorruzione e violazione dell’articolo relativo alla “vendita, commercio, amministrazione, consegna, distribuzione e trasporto di sostanze stupefacenti”.

Tuttavia, sono molti coloro che credono che l’accusa sia tutta una manovra per eliminare la parlamentare, il cui operato iniziava ad essere particolarmente scomodo.

“È un onore essere imprigionata per la causa che difendo – ha detto la donna –  sono una prigioniera politica e assicuro che la verità verrà alla luce al momento opportuno”.

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