Melegnano, stampava soldi falsi: arrestato napoletano

di Redazione

Melegnano (Milano) – Era un vero e proprio centro di produzione di banconote contraffatte, la tipografia clandestina scoperta dai carabinieri a Melegnano.

Centinaia di euro e dollari con tutto l’occorrente per riprodurle sono state sequestrate dai militari dell’Arma. L’operazione, le cui indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, ha portato all’arresto di un falsario di origini napoletane, residente da tempo proprio nel Milanese.

L’uomo dovrà rispondere di falsificazione, spendita e introduzione nello Stato di banconote contraffatte. Due complici, rispettivamente un campano e un pugliese residenti a San Donato Milanese e incensurati, sono stati deferiti in stato di libertà per i medesimi reati.

Sono stati i carabinieri dell’Antifalsificazione monetaria, in cooperazione con l’Agenzia europea di polizia (Europol), aiutati dai carabinieri di San Donato Milanese, a scoprire il centro di di produzione. La filiera di distribuzione interessava ampie aree del territorio italiano ma si diramava anche all’estero.

L’attività era gestita da soggetti appartenenti al “Napoli Group”, sigla criminale che racchiude abili falsari attivi nell’area campana, autori di una parte rilevante dell’intera valuta contraffatta in euro, circolante sul territorio europeo.

Nel corso del blitz, effettuato nell’abitazione di domicilio dell’arrestato, sono stati trovati stampanti, inchiostri tipografici, rotoli di carta, punzoni e apparati per la falsificazione delle banconote, nonché 800 banconote da 10 euro (8mila euro falsi), 205 banconote da 20 euro (pari 4.100 euro falsi), 33 banconote da 50 euro (1650 euro, per un totale di 13.750 euro falsi) e 10 prove di stampa di dollari in tagli da 50 e da 100. Dopo le formalità di rito l’uomo è stato associato al carcere di Lodi, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

L’operazione ha documentato la delocalizzazione della produzione di valuta contraffatta in aree diverse dalle province di Napoli e Caserta. Il centro appena smantellato produceva stampe in grado di trarre facilmente in inganno i cittadini.

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