Lamezia Terme, faida di ‘Ndrangheta: 5 arresti per duplice omicidio

di Redazione

Lamezia Terme (Catanzaro) – Sedici anni dopo il delitto, avrebbero un nome mandanti ed esecutori degli omicidi di Pasquale Izzo, 43 anni, e Giovanni Molinaro, 26, assassinati nel 2000 in un bar di Lamezia Terme. La squadra mobile di Catanzaro, su ordine della Dda di Catanzaro, ha arrestato cinque persone.

Si tratta di A.N. 51 anni; G. N., detto Gianluca, di 45; A.V., detto Crozza, di 40 anni; V.T., di 31 anni; P.G., di 45. Sono ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di duplice omicidio aggravato dalle modalità e dalle finalità mafiose.

Le indagini, svolte della Procura distrettuale antimafia di Catanzaro, diretta dal procuratore capo Nicola Gratteri, colpisce esponenti di spicco dell’allora cosca unitaria della ‘ndrangheta lametina facente capo alle famiglie Torcasio-Cerra-Giampà e si sono avvalse delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Giuseppe Giampà, Angelo Torcasio, Pasquale Giampa’, Pasquale Catroppa e Gioacchino Marco Macrina. L’omicidio sarebbe da inquadrare nella sanguinosa faida che sconvolse la citta’ calabrese in quegli anni.

Secondo gli inquirenti, N.T. e P.G., detto “Boccaccio”, ritenuti capi della cosca Cerra-Torcasio-Giampà di Lamezia Terme, unitaria prima della scissione fra i Torcasio ed i Giampà, commissionarono l’uccisione di Pasquale Izzo, ritenuto affiliato al clan avversario degli Iannazzo, al fine di vendicare l’assassinio di Giovanni Torcasio, ucciso nella cruenta faida lametina. Il delitto fu preceduto da vari incontri con gli affiliati più rappresentativi della cosca, tra i quali A.N., G.G., G.N., A.V., P.G., e V.T..

Dell’omicidio sarebbero stati incaricati A.N, M.G, G.G, A.V, e G.N, detto Gianluca. Quest’ultimo sarebbe l’esecutore materiale, mentre M.G, nel frattempo deceduto, sarebbe stato il conducente dell’autovettura utilizzata dal commando. L’agguato avvenne il 6 dicembre del 2000. Molinaro fu ucciso, secondo la ricostruzione investigativa, perché’ si trovava occasionalmente in compagnia del bersaglio del killer in un bar di via del Progresso.

Minuziosa la ricostruzione delle fasi del duplice omicidio fatta dagli inquirenti, secondo cui N. e M.G. intorno alle 20 del 6 dicembre del 2000, dopo aver ricevuto l’arma da G.G. e l’autovettura da A.V., raggiunsero il bar, in quel momento assai frequentato, dove era stata segnalata la presenza di Izzo. Entrato all’interno del locale, N. sparò quattro colpi di revolver contro la vittima predestinata ed uno contro Molinaro, che in quel momento si trovava insieme al primo, uccidendo entrambi.

I due raggiunsero, subito dopo, il luogo designato per lo scambio di macchina dove furono prelevati da G.N., detto Gianluca, che, dopo aver incendiato il veicolo utilizzato, li portò lontano dal luogo del delitto.

P.G. è stato rintracciato nella sua abitazione a Lamezia, mentre agli altri indagati il provvedimento restrittivo è stato notificato nella case circondariali dove già si trovavano per associazione mafiosa e, per quanto riguarda A.N., anche per un altro omicidio.

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