Inchiesta su nomine in Campidoglio. Raggi: “Nulla da nascondere”

di Stefania Arpaia

Sono in corso perquisizioni a Palazzo Senatorio, nella Capitale, in merito all’inchiesta sulle nomine in Campidoglio deliberate dalla giunta Raggi nei primi cinque mesi di governo.

I militari della Guardia di finanza, mercoledì, hanno acquisito tutti i documenti messi a disposizione dell’autorità giudiziaria, compresi pareri sui compensi, relativi alle assunzioni effettuate dalla sindaca di Roma, Virgina Raggi.

Le indagini sono partite in seguito all’esposto presentato dall’ex capo di gabinetto Carla Romana Raineri che avrebbe in particolare fatto porre l’attenzione delle forze dell’ordine sulla nomina di Salvatore Romeo, il funzionario comunale vicino ai cinque stelle che dopo la vittoria alle amministrative si è messo in aspettativa dal Campidoglio per essere riassunto dallo stesso ente al triplo dello stipendio come capo della segreteria politica della sindaca.

Il primo cittadino di Roma ha commentato in un tweet: “Perquisizioni? Nulla da nascondere. Ho messo a disposizione i documenti richiesti in assoluta serenità”.

“Questa vicenda sta assumendo toni ridicoli. La magistratura lavorerà, sono atti dovuti ed è follia pensare che non siamo disponibili a collaborare con l’autorità giudiziaria”, ha aggiunto.

E ancora: “È ‘simpatico che tutto questo sia stato fatto dall’ex capo di Gabinetto, che di fatto è stata nominata con una procedura che io ritenevo illegittima, tanto che ho chiesto un parere all’Anac. Io volevo utilizzare un’altra procedura, invece mi è stato proposto di usare quella ex articolo 110. Io ho chiesto un parere all’Anac, e l’Anac si è pronunciata, sanzionando questa forzatura alla quale ero stata indotta sulla base di un parere difforme da quelli precedenti dell’Avvocatura”, ha concluso.

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