Condannati a 12 anni i genitori della neonata morta per denutrizione

di Emma Zampella

Sono stati condannati a 12 anni di carcere i genitori della piccola Aurora che, a soli 9 mesi, è morta nella notte tra il 26 e il 27 febbraio scorsa per denutrizione. Il Pm aveva chiesto 20 anni di reclusione.

La richiesta avanzata dalla Procura arriva a seguito di indagini che vedono  Marco Falchi e Olivia Beatrice Grazioli imputati per maltrattamenti aggravati. Le condizioni di denutrizioni con le quali era cresciuta la bambina non erano da imputare alla condizione di povertà nei quali versava la famiglia quanto piuttosto ad un modello – errato e lesivo della salute della neonata – che i genitori avevano deciso di imporre per la piccola.

La piccola aveva piaghe sul corpo perché rimasta sempre nella stessa posizioni nel lettino. Anche il capo era deformato. Aveva dermatiti da pannolino e viveva in una stanza con gli scarafaggi. Per il padre la pena richiesta è più alta rispetto a quella della madre. Lui avrebbe addirittura proposta di andare a mangiare una pizza in memoria di Aurora e il giorno dopo la morte preparato un bonifico da 9000 euro per compare un’auto. Nella donna è invece “minore il dolo” secondo la procura perché “è più ingenua del marito, e, con una espressione che suscita certamente amarezza, ha ammesso che la situazione le è sfuggita di mano”. La difesa aveva chiesto per lei l’assoluzione perché succube del marito e soffrirebbe “di disturbo di personalità borderline”.

Per i genitori il pm Cristian Barilli aveva chiesto una condanna a 20 anni di carcere. Prima della sentenza, il magistrato aveva ricordato che “la sera della morte, Grazioli ha addirittura proposto di andare a mangiare una pizza in memoria della piccola Aurora” e la mattina dopo il decesso, insieme al marito, “ha fatto un bonifico di oltre 9000 euro per acquistare un’automobile”.

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