“Piuma”, il difficile ruolo del genitore

di Emma Zampella

Esce il 20 ottobre il film “Piuma” che, diretto dal regista italo-londinese Roan Johnson, mostra con la leggerezza di due diciottenni alle prese con la maturità, il volto nuovo della genitorialità, la difficoltà di metter al mondo un bambino in una società non in grado a fornire le condizioni necessarie per espletare questo compito difficilissimo.

Un film che ruota intorno ad un tema scottante come può essere quello di esser genitori, in particolar modo in età adolescenziale. Tutto si inquadra attorno al concetto di inadeguatezza, dei due ragazzi, che presto avranno un bambino, ma anche e soprattutto dei loro genitori, forse i più inadeguati in assoluto ad esercitare il loro ruolo.

Ferro e Cate sono due diciottenni che fanno una delle scoperte più spiazzanti che si possano a fare alla loro età: lei è incinta.Con l’esame di maturità che incombe e un viaggio in Spagna e Marocco programmato come fine scuola, l’inaspettata gravidanza li lascia spiazzati. A casa poi ci sono i genitori di Ferro, che prima li aiutano e poi vanno in crisi sfiorando il divorzio; quelli di Cate, più assenti e in difficoltà di lei. Tutti alle prese, loro malgrado, con un nipote e una responsabilità in arrivo con quindici anni di anticipo.Saranno i nove mesi più burrascosi delle loro vite, anche se i due ragazzi non hanno ancora capito la tempesta che sta arrivando: alla bambina ci penseranno quando nasce. E poi comunque preferiscono pensare all’esame da preparare insieme, al viaggio, all’estate più lunga della loro vita, alla casa dove stare insieme, ai loro sogni di diciottenni.

Insomma, di solito ci si mette trenta o quarant’anni per essere pronti a diventare genitori, Ferro e Cate hanno solo nove mesi. E purtroppo un figlio non ti aspetta. Tu puoi essere pronto o meno ma lui arriverà. Ma se rimani leggero come una piuma e con il cuore dalla parte giusta, allora forse ce la puoi fare.

 

 

 

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