Pensioni anticipate: vertice governo-sindacati. Definito accesso all’Ape

di Stefania Arpaia

Roma – Incontro tra governo e sindacati, a Palazzo Chigi, venerdì mattina, per discutere del delicato tema delle pensioni. 

Il vertice è stato convocato dal Sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Minsitri Tommaso Nannicini. Dispiegate le modalità di accesso all’Ape, le pensioni anticipate per le categorie dei disoccupati, dei disabili, e degli occupati in attività pesanti come gli edili, i macchinisti di mezzi pesanti e le maestre. 

Per poter ricevere l’Anticipo pensionistico, i disoccupati dovranno avere almeno 30 anni di contributi mentre i lavoratori attivi 35 anni. Mentre il reddito lordo mensile dovrà essere inferiore ai 1,350 euro.

Il governo annuncia: l’Ape partirà il 1 maggio 2017.

Domenico Proietti, segretario Uil, spiega: “Per le categorie nominate il costo dell’anticipo pensionistico sarà a carico dello stato”.

Nannicini rassicura: “Il governo stanzierà 1,5 miliardi nel 2017 e 1,6 nel 2018 per complessivi sei miliardi nel triennio”. La rata di restituzione del prestito in caso di anticipo pensionistico su base volontaria sarà pari a circa 4,5-4,6% per ogni anno di anticipo sulla pensione. Il prestito sarà restituito in 20 anni una volta che il lavoratore sarà andato in pensione.

Intanto sono giunti i primi commenti negativi. “Il governo Renzi si rimangia la parola: 30 anni di contributi invece di 20 per Ape social. Gli antibiotici a Matteo Renzi non fanno effetto”, ha twittato la Cgil in seguito alla riunione.

“Voglio immaginare una legge di Stabilità che dia la possibilità di tornare a fare i concorsi – ha detto intanto Renzi in merito alla notizia che il Governo sta lavorando all’inserimento di un concorso per diecimila posti tra forze dell’ordine e sanità – che è una cosa che è mancata in questi anni. Tornare a fare i concorsi significa che possiamo tornare ad avere almeno tra le forze dell’ordine e gli infermieri, e i dottori se riusciamo a inserire anche loro come spero, diecimila unità per le quali immediatamente bandire i posti, anche per tornare a dare i ragazzi la possibilità di mettersi in gioco”.

“Quando Franceschini – ha aggiunto – ha fatto il concorso questa estate per 500 persone nel mondo culturale, si sono presentati in 20mila. Voi capite che questi numeri dimostrano quella fame di lavoro che conoscete quotidianamente”.

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