Tribunale Aversa, Pd invia al Ministero il piano per via Antica Santo Spirito

di Redazione

“Il Partito democratico, insieme a tutta l’opposizione, è pronto per mettere al centro dell’agenda politica cittadina i grandi temi per la rinascita e lo sviluppo della città. Il problema è nella maggioranza che non riesce nemmeno ad occuparsi delle cose ordinarie”.

Lo dichiara il capogruppo del Partito democratico in comunale ad Aversa, Marco Villano, che raccoglie la sfida posta oggi sulla stampa da Gino Della Valle e Antimo Castaldo: “Siamo pronti per una petizione popolare per chiedere di restituire alla città via Antica Santo Spirito, cosa che permetterebbe di raggiungere più facilmente il tribunale dal centro della città. Su questo tema siamo anche pronti a coinvolgere l’intero consiglio comunale perché è una battaglia senza colore politico nell’interesse unico generale di Aversa”.

“In questi mesi abbiamo dettato l’agenda dell’amministrazione comunale – ribadisce ancora una volta Villano – sempre mossi da spirito costruttivo. Cosa che è avvenuta anche ieri in conferenza dei capigruppo nel corso della discussione sull’ex Texas. Responsabilmente, avevamo invitato la maggioranza a predisporre un ordine del giorno condiviso sul tema ma il sindaco ha preferito temporeggiare. Questo significa o che la maggioranza non ha un’idea per il futuro dell’area o che non sono autonomi di decidere”.

ECCO IL TESTO

All’on. Ministro di Giustizia
Via Arenula
R O M A
OGGETTO : Petizione – relazione per la riapertura  e restituzione alla città di Aversa dell’antica via Spirito Santo

Come già ricordato, l’antica via S. Spirito (oggi Via Valente) riportata nella Pianta Catastale del 1908 , fu “interrotta” e “requisita” dall’Autorità Statale, tra il 1920 ed il 1923 per l’ampliamento dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario, insediato nel 1876 nei locali del soppresso convento di S. Francesco di Paola e progressivamente esteso nei siti del conservatorio di S. Gennaro, della chiesa di S. Maria dei Castroni, nella congrega del Carminiello e di numerosi edifici privati, in gran parte cancellati per l’erezione dei nuovi padiglioni del manicomio criminale.

Orbene, con una azione “di forza”, per niente concordata con la Città, è stato “trasformato” il dismesso O.P.G. in un Carcere cosa che, dal punto di vista urbanistico e sociale NON HA la stessa valenza di un “Ospedale Psichiatrico” (benché “Giudiziario”). Oltretutto OGGI al CENTRO della città (l’antico O.P.G. era, in sostanza, nella “periferia orientale”!).

Con la richiesta di una “riconsegna” alla Città della antica Via Spirito Santo e con la costruzione, quindi, di due muri che costeggerebbero la stessa strada dividendo fisicamente le aree del Tribunale e dell’ex O.P.G. (la cui realizzazione potrebbe essere posta anche a carico del bilancio comunale) si otterrebbe una atto di “giustizia sociale” e un grande VANTAGGIO per il Tribunale che, con un bacino di utenza di oltre un milione di cittadini, anche per aver dovuto “cedere” al Giudice di Pace una palazzina destinata all’UNEP, ha una gran fame di spazi.

La “divisione” degli spazi siffatta avrebbe anche una sua logica di riorganizzazione: la cosiddetta “Sezione Staccata” potrebbe ospitare i detenuti con processi in corso e, quindi, in “alloggiamento provvisorio” in manufatti che si trovano a diretto contatto con l’aula bunker e il castello-tribunale. Spostando i macchinari della Lavanderia e della Cucina in manufatti che, già da tempo, non ospitano alcunché e che con la “divisione” ricadono nella zona del neo-carcere, si possono utilizzare palazzine che, senza grandi spese, possono essere destinate all’UNEP e ad altri Uffici del Tribunale.

Come si vede la richiesta di “riapertura” e riconsegna alla Città della antica Via Spirito Santo (oggi Via Valente), con una spesa che può definirsi “modesta” non è solo un ATTO DI GIUSTIZIA SOCIALE ma, contemporaneamente, realizza una RIORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI che, in definitiva,  è fonte di particolare efficienza per il funzionamento della Giustizia. 

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