Venezia, Natalie Portman: “Jackie, ruolo più difficile”

di Emma Zampella

E’ Natalie Portman la protagonista indiscussa della notte veneziana che arriva alla 73esima Mostra del Cinema con il “ruolo più pericoloso” della sua carriera.

In un grafico bianco e nero, l’attrice illumina il red carpet, catalizzando l’attenzione di fotografi e giornalisti. Accanto a lei c’è il marito, il ballerino e coreografo francese Benjamin Millepied.

Nella pellicola in concorso a Venezia, “Jackie”,  la Portman veste i vanni di Jacqueline Kennedy che racconta la vita dopo l’assassinio del presidente JFK.

Diretta dal cileno Pablo Larraìn, l’attrice lo ha definito “il ruolo più pericoloso della mia carriera”, per il confronto con un personaggio simbolo. Mentre la sua interpretazione ha fatto gridare al possibile Leone d’Oro, la sua bellezza ha catalizzato l’attenzione dei fotografi sul red carpet. Chiarisce la Portman: “Avevo paura del confronto con l’originale perché non sono un’imitatrice, ma un’attrice”. Che ha fatto, a detta di Larraìn, “uno splendido lavoro di interpretazione. Non ha mai cercato di copiare fisicamente la vera Jackie, ma di restituirla attraverso la sensibilità e l’immaginazione”.

L’attrice rivela che “né i documenti personali né gli scritti né gli aneddoti su Jackie sono serviti realmente per entrare nel personaggio. Jackie era così sfaccettata! Era una moglie, una moglie tradita persino. Era una madre. Era un simbolo, Era qualcuno che aveva vissuto un trauma terribile. Avevo tutte queste chiavi di accesso che potevo utilizzare”.

Ma questa non è la sola pellicola che porta la Portman a Venezia: l’attrice è anche protagonista del film fuori concorso di “Planetarium” di Rebecca Zlotowski, storie di due sorelle sensitive nella Parigi degli anni 30. La sorella di Natalie è Lily-Rose Depp.

Arriva anche terzo e ultimo film italiano in gara, “Questi giorni” di Giuseppe Piccioni: ritratto dei giovani italiani attraverso riti quotidiani e aspettative di quattro ragazze in una città di provincia, il loro viaggio verso Belgrado che dovrebbe suggellare l’amicizia e invece causa incrinature. Tra gli interpreti Filippo Timi, Margherita Buy, Sergio Rubini. In concorso ci sarà “Paradise” di Andrej Končalovskij. Ma oggi è soprattutto il giorno di Jean-Paul Belmondo, che riceverà il Leone d’oro alla carriera dalle mani della collega Sophie Marceau, prima della proiezione di “Le voleur” (1965) di Louis Malle, di cui Belmondo è protagonista.

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