L’Anfiteatro Campano, un gioiello che vive nell’ombra del Colosseo

di Gabriella Ronza

Santa Maria Capua Vetere (Caserta) – Risalente all’età dell’oro, quella romana, costruito sotto l’imperatore Augusto e restaurato da Adriano, secondo per dimensioni solo al Colosseo, a cui si prestò come modello e celebre nell’immaginario collettivo per essere stato il luogo da cui il gladiatore Spartaco guidò nel 73 a.C. la rivolta che per due anni tenne sotto scacco Roma.

E’ l’Anfiteatro campano, situato a Santa Maria Capua Vetere. Un monumento di così grande importanza che, purtroppo, finora è vissuto nell’ombra. Sono davvero pochi i turisti che riescono a sapere della sua esistenza e lo raggiungono per visitarlo, preferendo il più appetibile, conosciuto e strategicamente collocato Colosseo.

Eppure, la struttura si presenta davvero bella e imponente, oltre che mantenuta in modo egregio. Inoltre, è protagonista di una movida serale attiva, in quanto, soprattutto nel fine settimana, piazza I Ottobre, che si trova di fronte, è luogo di ritrovo dei più giovani.

Spesso, tra l’altro, hanno luogo eventi artistici di grande importanza, ad esempio il 24 giugno Alessandro Preziosi reciterà il monologo “Prometeo”, proponendo una rilettura dell’omonima opera del tragediografo greco Eschilo, iniziativa promossa dalla fondazione Mario Diana Onlus, in collaborazione con la Soprintendenza dei Beni Archeologici di Santa Maria Capua Vetere per celebrare il trentennale della scomparsa dell’imprenditore casertano, vittima della camorra. Al modico prezzo di soli 2,50 euro, si può visitare un luogo impregnato di storia che propone internamente anche un piccolo museo con reperti e statue di cera in riferimento alla vita dei gladiatori.

Senza dimenticare che Santa Maria Capua Vetere non manca di altri luoghi di approfondimento culturale: il Museo archeologico dell’Antica Capua, che ospita occasionalmente anche mostre tematiche di rilievo locale e nazionale, e l’antico Mitreo, tra i più importanti al mondo.

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