Addio al bollo auto con aumento accise? Consumatori: “Pessima idea”

di Redazione

L’abolizione del bollo auto: idea fattibile o spot elettorale? Dopo le dichiarazioni del premier Matteo Renzi, che ha aperto alla possibilità di sostituire l’odiata imposta con un aumento delle accise sulla benzina, si accende il dibattito politico.

Polemiche arrivano dalle opposizioni secondo cui Renzi ama fare annunci privi di sostanza. In prima fila a puntare il dito è Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, e candidata sindaco a Roma, che gli dà direttamente del “venditore di pentole”. “Siamo in piena campagna elettorale, è appena stato arrestato un sindaco del Pd (il riferimento è a Simone Uggetti, primo cittadino di Lodi), e Renzi prontamente si collega a Facebook per annunciare che vuole abolire il bollo auto e tagliare l’Irpef. Il mago della distrazione di massa”.

Il Movimento Cinque Stelle rincara la dose, con Luigi Di Maio che parla di un tentativo di depistare dalle vicende penali che coinvolgono il Pd. “Per nascondere gli arresti o le condanne quotidiane del suo partito, sono giorni che Renzi spara false promesse in batteria. Azioni concrete zero e tante illusioni a chi sta soffrendo la crisi economica”.

Attacchi anche da Forza Italia. Il deputato Luca Squeri entra nel merito: “Aumentare le accise sul carburante per abolire il bollo auto è un malefico gioco delle tre carte a scapito dei contribuenti – incalza – che rischia di dare il colpo di grazia al settore della distribuzione già compromesso dalla crisi. Senza considerare che le tasse sul carburante in Italia sono già a livelli record”. Anche in questo caso l’accusa è di fare campagna elettorale. “Come al solito rischia di far pagare il peso delle sue promesse ai cittadini”.

Soddisfatto delle parole del premier invece il sindaco di Verona Flavio Tosi e segretario diFare!, che ha presentato la proposta di legge alla Camera con il deputato Roberto Caon. L’idea di Fare! è proprio quella avanzata ieri da Renzi: sostituire il bollo con “un lievissimo incremento del costo del carburante, secondo il principio che chi inquina, paga”. “Con l’accoglimento della proposta – sottolinea Tosi – pagherebbero giustamente i turisti e i camionisti stranieri, e questo consentirà alle nostre famiglie e alle nostre aziende un risparmio medio annuo superiore al 50 per cento”. Il provvedimento eliminerebbe anche “le frodi fiscali sul mancato pagamento del bollo e andrebbe a stroncare il fenomeno delle reimmatricolazioni con targa estera, una pratica che ha assunto proporzioni enormi – con 3,5 milioni di intestatari – e che ogni anno sottrae allo Stato circa mezzo miliardo di euro”.

Per l’Unione nazionale consumatori è una pessima idea: “Mentre il bollo auto si paga seguendo, almeno in parte, il principio della capacità contributiva, fissato dalla Costituzione, dato che dipende dalla potenza del veicolo, le accise sui carburanti le pagano tutti, anche i pendolari costretti ad andare al lavoro in macchina o chi, per mestiere, deve viaggiare”.

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