Casal di Principe, confiscati beni per 6 milioni all’ex consigliere Corvino

di Redazione

Casal di Principe – Gli uomini della Direzione investigativa antimafia di Napoli hanno confiscato beni per sei milioni di euro all’ex consigliere comunale di Casal di Principe Luigi Corvino, 49 anni, geometra, per il quale è stato anche disposto l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza per due anni e sei mesi.

Candidato alle elezioni comunali del 2007 nelle file di Forza Italia ed eletto con 531 preferenze, Corvino, in passato, era stato tratto in arresto dalla Dia in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Napoli, che aveva visto coinvolti altri 56 indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo camorristico, estorsione, turbativa delle operazioni di voto mediante corruzioni e/o concussioni elettorali, truffa ai danni dello stato, abuso d’ufficio, falso in atto pubblico, riciclaggio e reimpiego di capitali di illecita provenienza ed altro, reati tutti aggravati dalla finalità di aver agevolato il clan dei casalesi.

L’indagine aveva disvelato i legami tra il ceto politico di Casal di Principe e l’ala militare e imprenditoriale del clan, in particolare delle fazioni Schiavone e Bidognetti.

Il ruolo di Corvino era quello di fornire al sodalizio criminale stabile contributo, assecondandone richieste di assunzione e sostenendone gli interessi economici anche nel settore degli appalti, delle forniture, dell’edilizia, procacciando, altresì, voti per se stesso e per altri esponenti politici graditi all’organizzazione.

Ciò aveva portato al controllo delle istituzioni locali, rafforzando il vincolo dell’assoggettamento nei confronti delle popolazioni di Casal di Principe e dei paesi limitrofi, ulteriormente soggiogate dal maggiore credito, prestigio ed autorevolezza derivanti dalla dimostrazione del predominio, non solo criminale, ma anche politico (attraverso l’elezione di uomini legati al sodalizio) dell’organizzazione sui territori sottoposti alla propria influenza.

La confisca dei beni (già sequestrati nel dicembre 2013) è avvenuta a Caserta e provincia, Minturno (Latina) e Milano, e ha interessato tre società, dieci immobili, tra appartamenti e terreni, due autoveicoli e 19 rapporti finanziari.

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