Via Crucis, Sepe su strage Bruxelles: “Combattiamo la paura”

di Redazione

Napoli – “Vogliamo ricordare e piangere, nel dolore più profondo, l’assurda strage di Bruxelles, provocata dal terrorismo internazionale. Che il sangue di quei martiri di una umanità impazzita riporti tutti sulla strada della ragione e della risurrezione, nel nome del Dio della Vita”.

Queste le parole del cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, nell’omelia che ha pronunciato a conclusione della via Crucis che è partita dal sagrato della chiesa di Santa Caterina a Formiello a Porta Capuana, per concludersi nella Cattedrale dopo aver attraversato via Tribunali.

“Nell’accettazione della Croce, – ha detto il presule – noi rifiutiamo e condanniamo, in maniera chiara e forte, la violenza di chi, nel disprezzo della sacralità della vita, costruisce il proprio potere sulla forza, seminando terrore e lutti, uccidendo persone anche innocenti”.

“Non dobbiamo arrenderci. Combattiamo contro la paura di chi sceglie la morte contro la vita per far valere i propri interessi, preferendo sottrarsi al giudizio di Dio”, ha concluso Sepe.

Alla Via Crucis è intervenuta anche una rappresentanza delle famiglie, bambini, disoccupati e precari senzatetto con cartelli e striscioni. Sono le persone che l’ordine dei “servi di Gesù” è intenzionata a sgomberare da uno stabile in piazza Miraglia per affittarlo a un albergo. I senzatetto si sono recati al Duomo e hanno atteso il cardinale, sostando in diverse stazioni del rito religioso. I manifestanti esibivano cartelli le scritte “Usate i conventi vuoti per l’accoglienza e non per il profitto (Papa Francesco)”, “Noi abbiamo bussato… ma non ci avete aperto!”; “Nel giubileo dei poveri i poveri non si sgomberano”, “Mai piu case senza gente, mai più gente senza case!”. I senzatetto hanno chiesto a gran voce una presa di posizione di Sepe e della Curia.

In cattedrale anche una delegazione degli operai Fiat per denunciare la situazione in cui versano le famiglie dei dipendenti dello stabilimento di Nola licenziati per una iniziativa satirica, ossia l’aver esposto un fantoccio “impiccato” raffigurante Sergio Marchionne, durante una manifestazione organizzata dagli operai in seguito al suicidio di una loro collega che intendeva portare l’attenzione sulle condizioni di sfruttamento presenti in fabbrica e sullo stato di disperazione nel quale versano gli operai messi continuamente in cassa integrazione.

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