Scoperta a Fiumicino la truffa dei tassisti

di Stefania Arpaia

Roma – E’ stata sventata la truffa dei tassisti di Fiumicino che riuscivano ad aggiudicarsi le corse in modo illecito. Nove le persone denunciate.

La polizia di frontiera ha scoperto e stroncato l’attività di un gruppo di 9 tassisti che senza rispettare le regole caricavano a bordo clienti e li portavano in città.

A far scattare le indagini è stata una cliente che si era vista minacciare e gettare i bagagli dal taxi, solo perché aveva preteso il rispetto delle norme comunali e quindi l’utilizzo del tassametro per il conteggio del costo della corsa, mentre il tassista voleva applicare il regime previsto solo per le corse in partenza da Fiumicino e con arrivo all’interno delle Mure aureliane.

La donna ha raccontato di essere stata abbandonata sull’autostrada e costretta ad un pericoloso percorso a ritroso a piedi per prendere un altro taxi.

Secondo quanto emerso dalle indagini, il gruppo di tassisti aveva escogitato un sistema grazie al quale riuscivano sempre a mantenere la priorità nelle chiamate rispetto agli altri tassisti. Presso l’aeroporto di Fiumicino è infatti attivo un sistema che prevede che il tassista ottenga, al suo ingresso nell’area taxi, un numero progressivo con il quale verrà chiamato, secondo un ordine crescente, per prelevare i passeggeri in attesa nella zona del terminal arrivi. Questa procedura è gestita da un apparecchio elettronico, il transponder, una sorta di telepass, che deve essere posizionato sulle autovetture e ne regola l’accesso nell’area interessata.

Quando la corsa è di brevissima durata o se viene annullata, i tassisti possono riaccedere alla zona, senza perdere la priorità acquisita, a condizione che il reingresso avvenga entro i 20 minuti successivi.

I tassisti, scambiandosi tra loro il transponder, erano in grado di effettuare anche 10 accessi consecutivi nei 20 minuti, ottenendo sempre così le corse a discapito dei loro colleghi.

Fino ad oggi sono state accertate 114 violazioni al codice della strada e al codice della navigazione, per un totale di 195mila euro, con il sequestro di 14 transponder e di un’autovettura.

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