Daniele Silvestri: “Acrobati è la mia cosa più bella”

di Emma Zampella

Ha annunciato l’uscita del nuovo disco anticipato dal singolo “Quali alibi” : Daniele Silvestri presenta “Acrobati”.

Il cantautore ha definisco questo disco, la cui uscita è programmata per il prossimo 26 febbraio, “la cosa più bella” che ha fatto e quando lo dice lo pensa davvero. Archiviata la collaborazione con Niccolò Fabi e Max Gazzè, Silvestri è tornato alla sua carriera da solista raccontando tutto il percorso che ha portato allo sviluppo di questo progetto musicale.

“Due anni – dice il cantautore – ricchi di stimoli, e la sensazione è stata quella di aver chiuso un cerchio dopo 20 anni e più di carriera. Ho imparato a usare la libertà, quella libertà che agli inizi non mi rendevo conto di avere”.

E ancora:”18 canzoni nel disco e tante ne ho nel cassetto, è stato un periodo molto prolifico. Il titolo descrive bene la condizione umana attuale: siamo funamboli alla ricerca di equilibrio”. Spuntano anche riferimenti all’attualità, con un verso che cita il Bataclan, il teatro parigino insanguinato dagli attentati di novembre. “La strofa su Parigi c’era già, mi è sembrato naturale inserirlo”. E sulle unioni civili dice: “il Paese reale è molto più avanti dei politici.

Diciotto brani inediti che – minuto dopo minuto – entrano nel cuore di questi quesiti. Dal riff rock de “La mia casa” (brano che apre la tracklist e che dà il perfetto benvenuto in questo viaggio) a “Quali alibi” (singolo già in rotazione radiofonica). Dalla coinvolgente Acrobati al divertimento de “La guerra del sale” (feat. Caparezza).

“Sento il bisogno di allargare l’orizzonte, mi piacerebbe mettere l’ascoltatore in una situazione fanciullesca”, ha raccontato ancora Silvestri. Quello che emerge, infatti, andando a scandagliare le tracce che compongono “Acrobati” è un grande respiro, il desiderio di entrare nella crudezza della quotidianità, ma con la semplicità propria dei bambini.”È un disco- conclude il cantautore –  più poetico che politico”, ha spiegato, “anche se parlare di storie è anche questo politico”.

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