Primarie, Villano: “Mentre gli altri litigano noi facciamo proposte concrete”

di Redazione

Aversa – La campagna elettorale per le primarie del centrosinistra ad Aversa è al giro di boa. Mancano, infatti, due settimane al voto e i candidati stanno intensificando le iniziative in città.

Villano qual è il suo primo bilancio? Per noi è particolarmente positivo. Stiamo colmando un vuoto di dibattito politico parlando di idee e proposte mentre c’è chi è impegnato a litigare, come il centrodestra, e chi resta in silenzio come il Movimento 5 Stelle. Stiamo cercando di riannodare il dialogo con la città sviscerando temi di portata generale come dimostrano le iniziative con l’assessore regionale Palmeri, con il vicepresidente Bonavitacola e con Migliore. Sabato discuteremo anche con Lepore dello sviluppo del territorio.

Nei giorni scorsi il suo competitor ha lanciato un appello al voto. Lei come risponde? Le primarie sono state pensate per coinvolgere la città e l’elettorato, per far risvegliare quella coscienza civica che si è assopita nel corso degli anni. Le primarie sono nel Dna del Partito democratico per cui speriamo che il 6 marzo ci sia grande partecipazione, che sia una grande festa di popolo. Il nostro popolo che vuole essere coinvolto in una scelta fondamentale per il futuro della città. Noi siamo il centrosinistra.

C’è stata la visita del sottosegretario Migliore che ha annunciato provvedimenti importanti? La visita del sottosegretario è la dimostrazione che il governo Renzi è attento alle istanze del territorio. Ha dato tempi certi per i nuovi uffici del Giudice di Pace e per le carenze di personale del tribunale. Con noi queste strutture da opportunità mancata, per la gestione del passato, diventano risorsa per lo sviluppo della città.

Si è parlato anche di riconversione dell’Opg. Migliore è stato chiaro, non è stato deciso ancora nulla. Noi, fermo restando le esigenze del tribunale, continueremo a dialogare perché per noi è fondamentale abbattere una parte delle mura e restituire una parte dell’area alla città.

Lei ha 31 anni, non si sente giovane per un incarico così delicato? A 31 anni si è giovani solo in Italia. Interpreto la voglia di cambiamento di una generazione che ha raccolto il centrosinistra dalle macerie e che da tre anni lavora incessantemente per tornare ad essere classe dirigente. Vogliamo farlo su un progetto di cambiamento ma anche riannodando i fili con le più belle pagine di politica cittadina, quelle del centrosinistra. 

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