Zoo di Napoli, le tigri lasciano le “gabbie-lager”

di Redazione

Napoli – Era uno strazio vedere le tigri dello zoo di Napoli costrette – in epoca di bioparchi – nelle vecchie gabbie da ottocentesco serraglio delle fiere. “I felini hanno abbandonato quelle gabbie di pochi metri quadri che erano un vero e proprio lager per andare in un’area appositamente creata per loro”, annuncia il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, che, questa mattina, ha effettuato un sopralluogo allo zoo di Fuorigrotta insieme al professor Luigi Esposito, docente del dipartimento di Medicina veterinaria e riproduzione animale dell’Università Federico II di Napoli.

Felice l’ingegner Floro Flores, a capo della società che gestisce lo Zoo: “Con grande soddisfazione mia e di tutti gli operatori e, spero, con soddisfazione di tutti i napoletani, le tigri sono state trasferite in un exhibit chiamato Savana di grandissimo valore naturalistico che simula perfettamente l’ambientazione dove vivono questi animali”, sottolineando che «ora ci sono oltre 3000 metri quadri, a disposizione di tre animali, tre grandi laghi profondi oltre 2.5 metri per consentire a questo grande nuotatore l’immersione completa”.

“L’opera è avanzata anche dal punto di vista tecnologico, per le soluzioni adottate per la sicurezza degli operatori, del pubblico, e contemporaneamente, per il benessere degli animali» ha aggiunto Floro Flores. «Sono veramente felice, per me che amo gli animali e che, da quando vivo lo zoo, mi sono affezionato a tutti loro, nessuno escluso, è un grande giorno. Mi piace pensare che quella tigre, che ieri mi ruggiva infastidita, oggi mi osservi compiaciuta e grata”.

Completata la Savana, comincia l’operazione Zoo 2.0, la cui missione sarà fondamentalmente la ricerca scientifica e la conservazione delle specie in via d’estinzione.

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