Arresti Trentola, quando gli uomini di Pisani demolirono il negozio degli Inquieto

di Nicola Rosselli

Aversa – Tra gli arrestati nel blitz di Trentola (guarda articolo e video) c’è anche un aversano. Si tratta di Giuseppe Inquieto. Un nome che è legato ad un altro episodio della storia infinita del clan dei casalesi e di Michele Zagaria in particolare, al di là del fatto di essere parente stretto dell’altro Inquieto, Vincenzo, presso la cui abitazione fu rinvenuto l’11 dicembre 2011 il superlatitante.

Poco meno di un mese prima, era il 19 novembre, quando, una nutrita squadra di poliziotti guidati dall’allora capo della squadra mobile di Napoli, Vittorio Pisani, accompagnati dai vigili del fuoco, iniziarono a demolire sistematicamente l’abitazione e il negozio degli Inquieto in via Onofrio Marchione, ad Aversa (guarda il video) senza che emergesse alcun cunicolo, bunker o qualsiasi elemento che potesse ricondurre al potente boss dei Casalesi.

Le operazioni erano iniziate intorno alle 15 di un uggioso venerdì pomeriggio quando gli uomini della Mobile, insieme al reparto Catturandi (gli stessi che avevano preso poche ore prima l’altro boss Antonio Iovine, alias ‘O Ninno), facevano irruzione in un negozio di abbigliamento “outlet” per bambini al civico 8 di via Onofrio Marchione, strada situata nel pieno centro storico della città normanna, che da piazza Crispi porta alla vicina cittadina di Lusciano.

I poliziotti, con l’ausilio dei militari dell’Esercito e delle ruspe dei vigili del fuoco, bloccavano la zona e smantellavano completamente il negozio, poi scavavano all’interno e in tutta la proprietà circostante alla ricerca di un bunker. Al setaccio anche le fogne e i tetti della zona, da dove si presumeva potesse essere fuggito il latitante.

Gli scavi si protraevano per tutta la notte. Il giorno successivo le ruspe si spostavano nell’area Ctp, dove veniva demolito il locale degli spogliatoi (guarda il video). Anche lì le ricerche non davano i frutti sperati. Insomma, quella che sembrava essere una soffiata sicura si sarebbe rivelata un buco nell’acqua. Ma, a quanto pare, c’erano andati vicino. Infatti, qualche settimana dopo avvenne l’arresto di Zagaria, a Casapesenna, in casa di Giuseppe Inquieto.

L’arresto di Zagaria, dal bunker alla Questura (VIDEO, clicca qui)

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