Mattarella in visita a L’Aquila commemora vittime del terremoto

di Stefania Arpaia

L’Aquila – Nel giorno della visita a L’Aquila, il capo di Stato Sergio Mattarella ha scritto un intervento sul giornale “Il Centro”, in cui ha sottolineato che solo  lealtà e impegno possono far fiorire nuovamente la città.

“Eventi drammatici come il sisma pongono tutti noi di fronte a una esigente richiesta di moralità – ha scritto – Notizie di inchieste giudiziarie destano comprensibilmente scandalo, ma testimoniano anche la solidità dei presidi di legalità e la loro azione di prevenzione. Dunque vanno tenuti alti i valori dell’etica pubblica e il contrasto a ogni forma di corruzione”.

“Il dolore non si dimentica”, ha poi detto rivolgendosi a Roberta Barcellona, una delle studentesse che si sono salvate nel crollo della Casa dello studente avvenuto il 6 aprile del 2009. Sergio Mattarella è stato chiamato per inaugurare l’anno accademico della locale università e il palazzo del tribunale ristrutturato.

Dopo aver deposto una corona di fiori di fronte alla Casa dello studente per commemorare le vittime del terremoto, il presidente della Repubblica si è avvicinato ad 8 studenti sopravvissuti al sisma e alle loro famiglie. Poi ha passato in rassegna le foto delle vittime accompagnate dalla scritta: “È triste leggere negli occhi di mamma e papà la certezza che neanche stasera tornerò a casa”.

“Tutta l’Europa reagirà contro questa ondata di violenza, di oscurantismo e di tolleranza che cerca di mettere in difficoltà la serenità della convivenza”, ha poi detto in merito alla strage di Parigi.

Intanto, il referente abruzzese dell’associazione Libera di don Luigi Ciotti, Angelo Venti, ha denunciato le mafie che avvolgono la città. “La nostra è una denuncia che vuole rappresentare un atto d’amore e di rispetto per questa meravigliosa terra e per le tante persone che non ci sono più. Bisogna vigilare sulla ricostruzione post sisma che prosegue a rilento, con ordinanze in deroga alle leggi ordinarie, per effetto delle quali si è trasformato in legale tutto quello che nel resto d’Italia è invece illegale, e conseguenti allentamenti dei controlli antimafia. Per non parlare della ricostruzione privata fuori controllo, regolamentata da un quadro normativo carente. Una miscela esplosiva che favorisce il dilagare della corruzione e delle infiltrazioni criminali”.

“Dobbiamo accendere i riflettori su quello che è successo e su quello che sta ancora accadendo sul fronte della legalità – spiega Venti – Perché, di questo passo, i soldi per la ricostruzione privata non basteranno mai, mentre per la sola gestione dell’emergenza la spesa per ogni sfollato ha già superato, e di molto, quella sostenuta a suo tempo per il terremoto dell’Irpinia. Il tutto mentre gli scandali si moltiplicano”.

Il terremoto provocò 309 morti e oltre 1500 feriti.

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