Brescia, i Ris nell’azienda di Bozzoli. Su Fb: “Guardati bene le spalle sempre”

di Redazione

I Ris di Parma stanno eseguendo un nuovo sopralluogo nell’azienda Bozzoli di Marcheno, al centro di un vero e proprio mistero dopo la scomparsa, agli inizi di ottobre, dell’imprenditore Mario Bozzoli e la scoperta della morte di un dipendente della fonderia, Giuseppe Ghirardini. Gli esperti dei carabinieri sono accompagnati da un anatomopatologo nominato dal pm titolare dell’inchiesta.

Il ritrovamento del cadavere di Ghirardini potrebbe dare una svolta al caso, non appena saranno finite le analisi e i rilievi sul corpo e sul luogo in cui è stato trovato. Una certezza gli investigatori però ce l’hanno: che la morte dell’operaio sia legata alla scomparsa dell’imprenditore.

Non ci sono tracce e riprese che dimostrano che l’imprenditore sia uscito dalla fonderia dopo aver salutato il personale. Secondo l’avvocato della famiglia Bozzoli, Ghirardini potrebbe aver voluto nascondere qualcosa al suo capo e questo avrebbe potuto portare a uno scontro.

Si tratta solo di sospetti e valutazioni a cui la famiglia dell’operaio, come riporta il Corriere.it, però, risponde: “Con Bozzoli c’era un buon rapporto, Mario non aveva mai alzato la voce con lui, lo considerava solo un po’ pasticcione”, dice il legale della famiglia. “Se qualcuno pensa che abbia fatto sparire Bozzoli gettandolo nel forno si sbaglia, lui era una brava persona e un gran lavoratore”, conclude il cugino.

Bozzoli era un uomo molto cattolico, a tratti depresso, anche perché, purtroppo, la vita con lui non era stata molto clemente: aveva perso il papà in un incidente, una sorella per una malattia e un nipote per un suicidio. Prima di andare a lavoro aveva scritto su Facebook due messaggi che oggi, per gli inquirenti, sono sospetti: “Guardati bene le spalle sempre… Pugnalate arrivano da chi meno te lo aspetti”. “Madonnina proteggici, aiutaci nelle difficoltà”.

Poi le telecamere mostrano che sia Bozzoli che Ghirardini non sono mai usciti con le loro auto dalla fonderia, ma il suv del nipote di Bozzoli e il camion di un fornitore spagnolo sono andati e venuti più volte. L’attività lavorativa dell’imprenditore era molto dinamica con diversi progetti, acquisizioni e vendite.

La fonderia era di Mario Bozzi e del fratello maggiore, in parti uguali. Dopo anni di lavoro e ottimi rapporti però il fratello Adelio voleva scindersi dalla società e insieme ai suoi due figli aprire un’altra fonderia. Questo aveva causato all’interno dell’azienda e dei dipendenti preoccupazioni e malumori per la sorte dell’attività, ma per ora si tratta solo di valutazioni e ipotesi su cui gli inquirenti cercheranno di far luce.

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