Oscar Di Maio riporta in scena le grandi commedie napoletane

di Redazione

Napoli – E’ passato dalle commedie di famiglia, con cui ha esordito da bambino, alla notorietà della tv con il suo inossidabile Cafone che ha imperversato per anni sul piccolo schermo e che ancora oggi funziona alla grande.

Oscar Di Maio, erede di una delle massime famiglie teatrali napoletane, si rituffa nel repertorio della tradizione riportando in scena alcune commedie classiche della risata al teatro Eduardo De Filippo di Arzano, l’ex teatro Le Maschere gestito da Roberta Stravino, confortevole sala da 450 posti. Con lui Alessandra Borrelli, Monica Assante di Tatisso, Ciro Maggio (l’ex partner di Biagio Izzo in Bibì e Cocò), Marzia Di Maio, Rosario e Stefano Sannino, Manuela Giardino, Giovanni Bencivenga.

Dal 30 ottobre al 1 novembre, Di Maio e la sua compagnia sono in scena con “E’ asciuto pazzo ‘o parrucchiano”, straordinaria commedia comica, con la regia consolidata di Giulio Adinolfi, anche lui ex attore della storica compagnia di Luisa Conte, che nell’occasione tornerà anche in scena. Lavoro scritto originariamente da Gaetano Di Maio nel 1971 e intitolato “Nu’ paese mmiez e guai”, poi trasformato nel 1989 in “E’ asciuto pazzo ‘o parrucchiano”.

Siamo a Pietrascura, piccolo paese contadino dove credenze popolari e mistiche, superstizioni e religione la fanno da padrone. Tutto si svolge nella casa del parroco, della sua indomabile perpetua e dell’esilarante sacrestano. Il parroco, che vuole ad ogni costo che ogni scaramuccia si risolva ai fini del consolidamento della fede popolare, opera in sotterfugi ingenui e ricorre a finti miracoli, non sempre condivisi da chi vuole salire a tutti i costi in vetta alle gerarchie paesane.

“Sono legatissimo al repertorio di mio zio che è ancora attuale e sembra scritto ieri – commenta Oscar Di Maio – in particolare in questa commedia si parla dei finti valori, degli abusi di potere. Ogni personaggio nasconde, sotto una maschera di perbenismo, uno scheletro nell’armadio. Aver lavorato con i più grandi mi rende depositario di una serie di trucchi del mestiere attraverso i quali cerco di insegnare ai giovani della mia compagnia a recitare. Il mio obiettivo è riportare in scena, nel tempo, tutti i lavori scritti da Gaetano Di Maio”.

Oscar Di Maio è il custode e depositario gelosissimo delle 27 commedie composte dallo zio Gaetano Di Maio, autore tra i più brillanti e profilici della storia del teatro napoletano. Commedie che furono cavalli di battaglia di nomi mitici del palcoscenico come Luisa Conte, Nino Taranto, Ugo D’Alessio, Gennarino Palumbo, Pietro De Vico, Rosalia Maggio, Enzo Cannavale, Giacomo Rizzo, Marina Confalone. E che andavano in scena al Sannazaro per mesi e mesi consecutivi facendo registrare sempre il tutto esaurito.

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