Sant’Andrea, l’appello: “Il popolo compri le tocchere e chieda perdono”

di Antonio Taglialatela

Gricignano – “Salviamo l’onore del popolo di Gricignano e compriamo le ‘tocchere’ di Sant’Andrea tutti noi fedeli con 5 euro a testa”.

Fedele Martiniello, promotore dell’allestimento scenico di via XXIV Maggio durante la processione di domenica scorsa, ora lancia un accorato appello a tutta la cittadinanza dopo lo spiacevole episodio avvenuto lunedì sera in piazza, quando la vendita all’asta delle cosiddette “tocchere” – che consentiva al vincitore di portare in spalla la statua del santo – ha generato un clima di tensione fra i portatori e il comitato festeggiamenti, culminato col rientro di Sant’Andrea in chiesa senza l’accompagnamento della banda musicale (leggi qui).

Un episodio che, al di là delle ragioni che possano avere le due parti, ha suscitato grande malcontento tra la comunità. Proprio per questo Martiniello si fa portavoce di una proposta: “Usiamo la teca trasparente che la commissione ha utilizzato per raccogliere le offerte durante la processione, mettiamola ai piedi di Sant’Andrea e doniamo almeno 5 euro ciascuno. Non prima, però, di aver chinato la testa davanti al nostro patrono per chiedergli perdono”.

A Martiniello, come alla gran parte del popolo di Gricignano, non va giù che questa vicenda metta in cattiva luce la comunità, il cui riscatto potrebbe passare proprio attraverso le tocchere: “Si dice che l’antica tradizione delle ‘tocchere’ sia venuta fuori dagli antichi archivi della Curia di Aversa. Bene, facciamo in modo che sull’albo dei vincitori, dopo 139 anni, alla voce ‘2015’ sia riportato ‘Popolo di Gricignano’”.

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