Ragusa, rubano carrube in un terreno e minacciano proprietari

di Redazione

Comiso (Ragusa) – Marito e moglie all’ora di pranzo di ieri mentre rientravano dal mare e percorrevano la strada provinciale Santa Croce Camerina – Comiso hanno visto che nel loro appezzamento di terreno, all’altezza del cancello d’ingresso sette grandi sacchi pieni e legati alla loro estremità superiore, sistemati sotto gli alberi di carrube.

Si fermavano ed entravano all’interno attraverso il cancello. A quel punto notavano due uomini, extracomunitari, arrampicati su un albero di carrubo intenti a raccoglierle. Chiesti loro chiarimenti, gli veniva risposto che erano stati incaricati del lavoro da altre due persone che erano a pochi metri di distanza. Questi altri due rispondeva di non essere lì a rubare nulla ma che dovevano guadagnarsi la giornata.

I proprietari si qualificavano come tali e rappresentavano che non avevano incaricato nessuno di raccogliere i frutti dal loro fondo, tuttavia intuita la situazione li invitavano ad andare via, portando via una parte di ciò che avevano raccolto. Gli stranieri, tuttavia, diventavano minacciosi ed uno rispondeva “me li devo portare tutti e sette i sacchi, anzi stai attento!” e gli si avvicinava quasi a cercare il contatto fisico brandendo un coltello che teneva nella mano sinistro.

A quel punto, per paura che la situazione potesse degenerare la coppia di coniugi chiamava la Polizia tramite il “113”. Sentita la comunicazione telefonica i quattro tentavano di allontanarsi. L’intervento delle volanti era rapidissimo e gli agenti li bloccavano a bordo di una Opel Astra SW a pochi metri dall’entrata del cancello divelto. Venivano perquisiti ed identificati per: S.X., albanese 34enne, residente a Comiso, sprovvisto di documenti, pregiudicato; P.A., albanese 43enne, residente a Comiso, regolare sul territorio nazionale, titolare di permesso di soggiorno in corso di validità, incensurato; M.L., senegalese 30enne, richiedente Protezione Internazionale, in atto ospite di una comunità, incensurato; un 17enne nato in Guinea-Bissau, richiedente protezione internazionale, ospite di una comunità per minori di Comiso, sprovvisto di documenti, incensurato.

Gli agenti constatavano che il lucchetto posto a chiusura del cancello risultava rotto e il pilastro di sostegno delle inferriate divelto. Inoltre gli alberi di carrubo erano stati spogliati dal loro frutto. Tutte le carrube erano già state conservate all’interno di sette sacchi, per un quantitativo totale di circa 400 chili e per un valore complessivo di circa 200 euro.

All’interno del veicolo i poliziotti rinvenivano pure un coltello da cucina che secondo il racconto delle vittime era stato brandito da un albanese, spalleggiato dal connazionale, verso le due vittime che si erano opposte alla volontà dei quattro di caricare sulla loro auto i sette sacchi di carrube. I quattro stranieri venivano quindi condotti presso il Commissariato di Polizia dove erano foto-segnalati e dove si accertava che il primo albanese aveva già pregiudizi per il reato di rapina mentre il cittadino della Guinea diversamente da come dichiarato all’inizio, era ancora un minorenne, sbarcato a Lampedusa nel dicembre 2014.

Il dubbio sulla effettiva età del ragazzo è stato risolto solo dopo aver proceduto all’esecuzione degli esami auxologici presso l’ospedale di Vittoria, a seguito dei quali si è accertata un’età della persona di circa 17/18 anni. Per tale motivo è stata informata la Procura per i Minorenni di Catania. Tenuto conto della sussistenza dello stato di flagranza per il reato di rapina impropria e sentiti i sostituti procuratori Marco Rota per i maggiorenni e Vassallo per il minorenne, tutti venivano tratti in arresto.

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