Napoli, docenti inviano petizione a Mattarella contro “La Buona Scuola”

di Redazione

Napoli – “La riforma della scuola proposta dal ministro del governo Renzi, Giannini, è inaccettabile”. Così esprimono il proprio malcontento sulla cosiddetta “Buona Scuola” i docenti napoletani che giovedì mattina hanno spedito più di 20mila richieste di referendum abrogativo della legge, dall’ufficio della posta centrale di Napoli, al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

“Diciamo no al determinato e perentorio al “pacchetto” Reggi, alle sue 36 ore di cui 18 gratis, ad una premialità assegnata a chi smanicherà di più all’ombra dei dirigenti, al licenziamento di 120mila supplenti e precari, all’aumento dei giorni di scuola a 230, a stipendi da fame e bloccati. Diciamo no anche a qualsiasi aumento delle ore lavorative che non sia basato sull’imprescindibile volontarietà dell’accettazione del singolo docente e su una proporzionata retribuzione, tese solo ad annientare i precari contando sulla resistenza fisica dei docenti di ruolo”.

I docenti italiani lavorano quanto i loro colleghi europei e in alcuni casi anche di più, basta considerare che le ore di insegnamento sono di 60 minuti e non di 45 o 50 come in altri Paesi Ue.

“Non è possibile – commentano i firmatari – annunciare una riforma di questa portata partendo da dati falsi. E’ la solita pratica dei tagli con la vecchia richiesta di far lavorare gratuitamente i docenti dopo 7 anni di blocco dei contratti e licenziare i precari. Inoltre, con tale riforma il governo si assumerebbe la responsabilità di logorare e massacrare la categoria di lavoratori pubblici più pesantemente colpita dal “burn out” (stress psicofisico)”.

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