Giro del mondo in moto, il napoletano Pirozzi tenta l’impresa

di Redazione

Napoli – L’attesa è di quelle più emozionanti, il guanto di sfida è di quelli più difficili da lanciare, ma ogni tassello del puzzle è pronto a ricongiungersi perché il conto alla rovescia è iniziato, quel countdown che sancirà l’inizio della fantastica impresa di Paolo Pirozzi.

Il giro del mondo, in moto, in soli quinidici giorni, una media di 1.500 chilometri al giorno, che Pirozzi intraprenderà in sella alla sua Crn Ducati P.25 “Sofia”.

Degna rappresentante di una Napoli che non teme il confronto per la sua genialità e voglia di fare, “Sofia”, il cui è ispirato a Sofia Loren, è la moto preparata dal Team della Crn – Café Racer Napoli, per permettere a Paolo Pirozzi di compiere la sua impresa.

Basata su una meccanica Ducati, Sofia nasce sul telaio di una Supersport, struttura debitamente rivista dalla Crn, per supportare le nuove “carene” ed il potenziato motore.

La presentazione è avvenuta alla Mostra d’Oltremare di Napoli. A sponsorizzare l’impresa di Pirozzi sarà Original Marines.

La sua prima avventura risale al 2007 quando, in sella alla sua moto Ducati Multistrada 620 rinominata Jessica, attraversò il Deserto del Gobi, riuscendo così a conquistare il primato come unico motociclista ad aver tagliato il grande deserto asiatico. Tra il giugno 2010 e il maggio 2011, quasi un anno, Pirozzi percorre 500mila km compiendo il giro del mondo, a cavallo di una Ducati Multistrada 1200, passando per 80 club Ducati e soprattutto da solo, munito di tenda ma sprovvisto di navigatore. Ora l’impresa estrema.

“La Crn – spiega Pirozzi – è innanzitutto creazione di moto special da zero per dare vita ai sogni su due ruote dei centauri. Sono entrato a far parte di questa famiglia grazie all’amicizia e stima che mi lega a Salvatore Langella. Ebbi modo di conoscerlo oltre quindici anni fa, quando ero uno scugnizzo amante delle due ruote, desideroso di una tuta per girare in pista, che aveva poche risorse a disposizione. Salvatore mi diede, ad un prezzo simbolico, una bellissima tuta. Così apprezzai il suo lato umano e man mano che lo frequentavo, cresceva in me la convinzione che di fronte avevo non solo un bravo e preparato tecnico, ma anche una brava persona. Ad un certo punto le nostre strade si sono separate ed ho iniziato a girare il mondo in moto. Ho percorso 513.000 km per le strade del globo, tutti rigorosamente in Ducati (Paolo nel suo box ha una Monster 900 con all’attivo 107.000 km, ndr.)”.

Il suo slogan è “Ducati non è la mia passione…è la mia vita!”. Tutti quei chilometri li ha percorsi senza navigatore, senza ausilio che riscaldasse manopole o sella, in solitaria e come rifugio solo una tenda.

“Rispetto molto il motociclismo classico, fatto di tanto olio, moscerini spalmati addosso, giacche in pelle. Il destino, però, prima separa poi unisce. – racconta Paolo – Al Motodays ho incontrato Salvatore per caso e così tra una birra e l’altra ci siamo detti perché non unire le nostre passioni e competenze in un progetto tutto nuovo? Alla Crn mi occupo, in particolare, della organizzazione degli eventi, del moto club, di corsi di guida in pista e dell’organizzazione di viaggi”.

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