Bonifica Bagnoli, Carlo Calenda commissario

di Redazione

Napoli – Carlo Calenda, già viceministro allo Sviluppo economico, proposto dal ministro Delrio per la carica di commissario per la bonifica di Bagnoli.

Quarantadue anni, figlio dell’economista Fabio Calenda e della regista Cristina Comencini, ex attore bambino (partecipò al film “Cuore” diretto dal nonno Luigi Comencini) ha lasciato ben presto il set per la finanza.

Prima alla Ferrari, poi a Confindustria (direttore dell’area strategica) di Montezemolo, infine all’Interporto Campano di Gianni Punzo di cui è stato Direttore generale e poi presidente dell’area Servizi e Cargo. Partecipò all’avventura di Scelta democratica di Monti (ora è nel Pd). Nominato viceministro da Letta, è stato confermato da Renzi.

Il lavoro di Calenda sarà duro e complicato. In parte si troverà la strada spianata dall’iniziativa del ministro Graziano Delrio che ha ammorbidito le richieste del sindaco Luigi de Magistris che aveva bocciato non solo i nomi (si era fatto anche quello di Cantone) ma l’idea stessa di un commissario per Bagnoli.
Sembra, invece, che possa passare l’idea di una task force, diretta dal plenipotenziario Calenda, ma nella quale hanno voci in capitolo sia Comune sia Regione.

“Non ho ricevuto alcuna comunicazione né formale né informale, ma la nostra contrarietà al commissario e all’articolo 33 dello Sblocca Italia non è arretrata di un millimetro”, ha commentato il sindaco de Magistris. Il quale ha affermato che considera “un grave vulnus istituzionale, politico e costituzionale la decisione voler perseverare nella nomina di un commissario chiunque sia”.

Il sindaco, tuttavia, ha spiegato di “non voler entrare” nello specifico in attesa che la decisione sia ufficializzata, ma – ha sottolineato – “che se questa è la strada, è sbagliata e decisa in piena autonomia dal Governo perché il Comune non é stato sentito e non so se sia stata sentita la Regione”.

Rispetto all’ipotesi che sia costituita una cabina di regia al cui interno il Comune abbia un rappresentante, de Magistris ha dichiarato che “non c’è alcuna disponibilità a entrare in un simile organismo perché – ha spiegato – lo consideriamo illegittimo e in contrasto con le prerogativa comunali”.

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