Checco Zalone, un impiegato in mobilità

di Emma Zampella

Checco Zalone è ancora davanti la macchina da presa. Una nuova pellicola che, prodotta da Pietro Valsecchi e con la regia di Gennaro Nunziante, porta al centro il tema del Welfare, in quanto mostresà l’odissea di un impiego pubblico in mobilità.

“Racconto la storia dell’ultimo fortunato, che sono io, che ha il posto pubblico fisso, inamovibile, finché arriva la riforma e viene messo in mobilità – spiega Zalone – E’ l’odissea di quest’uomo che pur di non lasciare il suo posto fisso è disposto ad andare sino in Norvegia. Da un ufficio a tre metri da casa affronta un cambio radicale di vita che lo porterà in una cultura totalmente diversa da quella italiana, fatta di gente virtuosa, civile, efficiente, dove il welfare è molto forte. Però sono tutti depressi. E si uccidono. Perché? Lo scoprirete vedendo il film…”.

L’attore pugliese, campione di incassi al botteghino, sta per cominciare le riprese e a “La Repubblica” anticipa il tema della quarta pellicola in cui non mancheranno ironia e risate. Si gira tra Puglia, Norvegia e Sardegna.

Un film che sarà accompagnato da canzoni scritte dallo stesso Zalone:  “Per ora ne ho ho solo una in inglese un po’ maccheronico e un’altra che vorrei fare come un pezzo di Adriano Celentano, ‘La prima repubblica non si scorda mai’. E’ così che nasco, volevo fare il cantautore e scrivere cose d’amore, ma erano veramente brutte, allora per ovviare a questo durante le serate dicevo una idiozia al microfono e funzionava molto di più. Ma dentro di me volevo essere un De Gregori”.

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