Il Pd carinarese in “crisi finanziaria”, l’ira di Mario Masi

di Antonio Taglialatela

Carinaro – Un’assemblea per discutere, oltre che delle elezioni regionali del 31 maggio, dei problemi finanziari del circolo cittadino del Partito Democratico, quella in programma martedì 19 maggio.

Appuntamento che desta meraviglia nell’ex sindaco Mario Masi e in un “folto gruppo di iscritti e simpatizzanti del Pd”, come egli stesso ci tiene a precisare, poiché “dopo un anno di assoluto silenzio e di completa paralisi del partito e nonostante le nostre continue sollecitazioni, firmate anche da tanti altri iscritti, vi sia ancora chi, nel circolo di Carinaro o nel partito provinciale, non avverta la sensibilità di aprire una discussione politica su quanto è successo nel Pd carinarese e soprattutto sulla nascita di una lista politicamente ibrida, che non ha mai ricevuto la ratifica degli organi statutari, sulla nomina di un commissario completamente assente dal paese, inadeguato al raggiungimento degli obiettivi di riappacificazione che erano alla base della sua ‘mission’, ed infine sul maldestro tentativo di ‘dopare’ e ‘falsificare’ il tesseramento”.

Tutti nodi finora irrisolti, a fronte dei quali la convocazione dell’assemblea a Masi appare come “una vera e propria provocazione”, e che “sono causa”, sottolinea l’ex primo cittadino, “della profonda crisi che vive il partito locale, dello spappolamento di un progetto politico di centrosinistra per il quale, insieme a tanti altri amici e compagni, mi ero speso negli ultimi 20 anni e che aveva concorso ad assicurare alla nostra comunità straordinari successi sul terreno del progresso civile”.

Masi ritiene, pertanto, che “bisogna partire da un leale e franco confronto sui predetti temi ed estenderlo poi a tutte le altre sensibilità sinistra esistenti sul territorio, nella speranza di rilanciare l’immagine di un partito forte e coeso, capace di riavviare il progetto di sviluppo della nostra comunità, oggi più che mai in sofferenza anche per le intervenute preoccupazioni legate alla recente decisione di chiusura degli stabilimenti di Carinaro ad opera della Whirlpool (ex Indesit) e per avviare il processo di rinnovamento della classe politica cittadina”.

“Far finta che non sia invece successo niente, – continua Masi – non vedere che il rapporto personale all’interno del nostro circolo si è così fortemente deteriorato da superare i limiti di tollerabilità previsti dalle più elementari regole del vivere civile o, infine, coltivare propositi di ‘annessione’ in favore del vincitore di un progetto discutibile, fondato su radici politicamente fragili e contraddittorie tra loro e non rappresentativo di tutto il Pd del paese, rappresenta il peggiore viatico per tentare di far guarire un malato grave quale è oggi il Pd di Carinaro”.

Per queste ragioni Masi e company annunciano che continueranno ad assentarsi dalle riunioni di partito, “fino a quando – spiega – la discussione non verrà canalizzata entro percorsi politicamente corretti”. Anche perché “la stessa situazione finanziaria del circolo, di cui si vorrebbe discutere, appare problema del tutto marginale, quasi insignificante rispetto alla esigenza di un chiarimento politico di fondo, finalizzato al recupero del clima unitario, che è la sola cosa che oggi più ci interessa”.

“Quelli che amano il Pd – chiarisce, tuttavia, l’ex sindaco – daranno sicuramente il loro contributo per un buon risultato del nostro partito, indipendentemente dalle riunioni che si intendono mettere in campo. Noi, come già ampiamente dimostrato in occasione delle primarie che hanno portato alla candidatura di De Luca, faremo la nostra parte”.

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