Cesa C’è: “Il Consorzio idrico, un disastro che molti fingono di non ricordare”

di Redazione

Cesa – Con l’approvazione, avvenuta nel mese di marzo 2015, del bilancio consuntivo 2013 del Citl, si è giunti alla quantificazione definitiva del debito che il Comune di Cesa ha nei suoi confronti (a seguito dell’ingresso voluto fortemente dalla amministrazione guidata da Enzo De Angelis, nel 2009).

Il disavanzo per il 2013 è di euro 3.100.000 al quale il Comune di Cesa dovrà partecipare per la quota dell’1,59 % pari a circa euro 49.290,00. Aggiungendo questa somma ai 174.691,78 euro già accertati, si giunge ad un debito complessivo di 223.981,78 euro.

Tutto ciò nonostante l’amministrazione del sindaco Liguori, sia uscita rapidamente dal Consorzio (delibera del gennaio 2013), ma lo statuto del Consorzio, è bene metterlo sempre in evidenza, prevede che la rescissione dal Consorzio vada deliberata e comunicata entro i primi sei mesi dell’anno e decorre dal 1° gennaio dell’anno successivo. Ricordiamo infatti che dal 2014 non facciamo più parte del Consorzio e dovrebbero essere pronti i ruoli per la riscossione da parte del Comune di acqua ed acque reflue.

E anche se molti fingono di aver perso la memoria, è doveroso tener presente che esiste un debito nei confronti di Acqua Campania di 759mila euro circa, per consumi di acqua, non onorato dal Consorzio che è stato addebitato al Comune e per il quale sono in corso due procedimenti civili (1 – opposizione all’atto ingiuntivo di Acqua Campania e chiamata in causa del Citl presso il tribunale di Napoli; 2 – citazione nei confronti del Citl per la somma di 759mila più gli interessi, le spese ed i danni subiti dal Comune presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere). Inoltre, su tali fatti, l’ex sindaco Cesario Liguori ha presentato, nel giugno 2014, un esposto scritto alla Procura della Repubblica di Napoli Nord.

Ulteriori due giudizi pendono davanti al Tar Campania, il primo relativamente al ricorso del Citl alla delibera di recesso del Comune dal Consorzio, il secondo relativo all’opposizione del Comune alla richiesta di un commissario ad acta nominato dal Tar che chiede al Comune di Cesa la somma di 175mila euro, quale quota del Comune per debiti del Consorzio con l’Enel.

Per quanto riguarda quest’ultimo abbiamo la possibilità di vincerlo perché il riparto è stato fatto nel 2014, quando cioè Cesa non era più nel consorzio. Basta fare una semplice addizione per avere l’esatta proporzione di un disastro che sembra non avere più padri. E noi paghiamo. E pagheremo sempre di più. 

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